Cara estate ti scrivo,

il lavoro culturale va in vacanza. Arriva un momento dell’anno in cui sei lì, immersa o immerso nel tuo lavoro e, mentre fai quello che hai sempre fatto, cominci a sudare terribilmente: “Madonna, ma che è?”.

lavorigami culturali (Francesco Tommasi)
lavorigami culturali (Francesco Tommasi)

Inizialmente continui a fare quello che stai facendo e ti limiti a bere un sorso d’acqua e ad aprire la finestra. Poi però quella condizione di calore soffocante insiste: allora tiri su la testa, guardi il calendario e capisci che è arrivata l’estate. Sempre lei che, senza mai chiedere permesso, ti piomba in casa. Anche quest’anno, nonostante le pazzie del clima e le piogge tropicali, l’estate è arrivata e, anche quest’anno, il lavoro culturale, affacciato alle finestre di agosto, tira un po’ di somme e prende la rincorsa per fare un meritato tuffo in mare.

Prepariamo le valigie mettendoci dentro un po’ di tutto ma soprattutto la soddisfazione per un’avventura, quella che da quattro anni stiamo intraprendendo assieme a voi, che racconta la storia di uno sguardo sul mondo che cresce di giorno in giorno e lentamente si consolida. Uno sguardo critico su questa contemporaneità, spesso dolorosa, che cerchiamo di indagare facendone emergere la complessità affidandoci a una molteplicità di voci che corrispondono a una molteplicità altrettanto ampia di competenze.

Grazie alla costanza e alla crescente attenzione con cui ci seguite e alla passione che sostiene l’impegno quotidiano che ognuna e ognuno di noi mette nel praticare questo spazio di approfondimenti, lavoroculturale.org è diventato un luogo d’incontro di sguardi e pensiero ben più che collaudato. Assieme a una trama fitta e preziosissima di prospettive da frequentare per leggere il presente che ci ospita, “il lavoro culturale” è diventato parte integrante di una geografia che si può visitare senza il dubbio che da un momento all’altro possa svanire. Ci siamo e vogliamo condividere con voi il meritato senso di soddisfazione che proviamo nel prenderne progressivamente coscienza.

Asylum, Reparto Agitati, Scuola e istruzione Beni Comuni, Sismografie (dagli ultimi due focus nasceranno a breve due libri) e la nostra Piccola Biblioteca, anche quest’anno hanno raccolto con particolare attenzione riflessioni dense attorno alla questione dei migranti e del dramma che sta investendo la popolazione palestinese, alle contraddizioni della gestione dei servizi di salute mentale e all’evoluzione del percorso di chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, alle falle del sistema d’istruzione italiano e al percorso ostico e poroso di chi decide di intraprendere la strada dell’insegnamento; e così alle trame multiformi di genere e sessualità che nella letteratura saggistica contemporanea stanno finalmente trovando lo spazio che meritano. Abbiamo dunque consolidato ancor di più la collaborazione con le case editrici nottetempo e DeriveApprodi e avviato una collaborazione cartacea con il Calendario del popolo, rivista culturale trimestrale della Sandro Teti edizioni. Assieme al lavoro sul blog, costituitici in associazione, stiamo anche lavorando a una serie di progetti nati dagli approfondimenti sviluppati tra queste righe e che speriamo presto di poter condividere assieme a voi,  sostenendo la candidatura di Siena capitale della cultura 2019.

Tra i pensieri, mentre chiudiamo la valigia, rivolgiamo lo sguardo “a Valle” per guardare negli occhi quel teatro occupato che, in una stagione che sembrava davvero pestilenziale per la cultura italiana, ha rinato, riqualificandolo, anche il nostro desiderio di trasformare questo paese in un luogo migliore in cui poter vivere restituendoci un luogo da cui poter ripartire, assieme. Siamo convinti del fatto che l’esperienza del Teatro Valle Occupato continui ad essere la traccia indelebile di una possibilità a cui non solo non dobbiamo, ma non possiamo in nessun modo rinunciare. Il percorso costituente avviato più di tre anni fa tra il palco e la platea di quel teatro ha dato il via a una possibilità di rinnovamento di cui ognuno di noi deve farsi carico e che non deve essere ritenuta conclusa a ridosso delle trattative in corso con le amministrazioni. Siamo fermamente convinte e convinti del fatto che l’esperienza del Valle Occupato sia paradigmatica per comprendere come oggi il diritto vivo possa diventare la sorgente attraverso la quale creare nuovi frammenti di realtà.

Ci teniamo a dedicare queste ultime righe estive a quest’esperienza di liberazione e riqualificazione perché sentiamo che i nostri cromosomi – quelli per cui ognuna o ognuno di noi da quattro anni si impegna a mantenere vivo questo spazio di approfondimenti pur dovendo trovare fonti di sostentamento altrove – sono gli stessi che abitano i corpi di chi in queste ore, da tre anni a questa parte, abita quel teatro insegnando all’Italia a trattarsi in un modo migliore.

Insomma, la programmazione del blog si ferma per questo agosto ma i pensieri continueranno a rincorrersi, anche in vacanza. Oggi, e per tutto il mese, ripubblichiamo i post che hanno accompagnato questi mesi invernali e primaverili, accompagnati dall’hastag #estateculturale. Aiutateci a scegliere: quali sono i post da leggere e rileggere durante la vostra #estateculturale?

Seguiteci sul nostro profilo twitter e sulla pagina facebook di Lavoro Culturale.

Buone letture e condivisioni, ci rivediamo a settembre!


 

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