Politiche del contemporaneo

Politiche del contemporaneo accoglie le riflessioni che non cessano di puntare lo sguardo sulle trasformazioni del presente, di coglierne le profondità storiche, le temporalità molteplici, le razionalità implicite – nel tentativo di interrogarne, e analizzarne, le ragioni politiche. In questo focus ospitiamo contribuiti che vogliano provare a misurarsi con i modi in cui i poteri si inscrivono nei corpi e nelle vite, le forme in cui si esercitano nelle mutevoli manifestazioni di cattura e alienazione, così come di produzione e sfruttamento. Un banco di prova per una ricognizione sulle traiettorie e le forme di governo che il potere assume nei territori; sulle relazioni che attraversa e stabilisce; sui suoi modi di esercitare violenza e raccogliere consenso; e sui nodi problematici che intorno a esso si addensano. Il focus intende prestare particolare attenzione a tutte quelle questioni del contemporaneo intese come istanze sociali e politiche che si riproducono, persistono, irrompono costantemente nelle vite, e che le varie forme di pensiero dominante e senso comune tendono a rappresentare come intrattabili.

L’Africa e l’Europa hanno un destino comune

Pubblichiamo un estratto del nuovo libro di Leila El Houssi, L’Africa ci sta di fronte. Una storia italiana: dal colonialismo al terzomondismo (Carocci 2021).   Era proprio nella dimensione culturale che Senghor individuava il perno per la costruzione del dialogo tra popoli, che derivava dal presupposto che per porsi nella condizione di un rapporto dinamico e costruttivo con un’altra cultura, occorre innanzitutto essere consapevoli dei valori e dei limiti della propria ed essere capaci, senza rinunciare naturalmente all’originaria fondamentale radice, di operare una specie di completo svuotamento, una messa tra parentesi di ogni pregiudizio. L’idea era quindi di inoltrarsi fino al fondamento originario che congiunge, che può far circolare le varie prospettive di cultura attraverso un triplice impegno: la valorizzazione selettiva della propria cultura, l’assunzione consapevole del proprio limite e la ricognizione approfondita per cogliere simultaneamente gli intimi intrecci tra le varie culture percepite, per quanto possibile, in una rosa di significati più profonda e dunque non deformata dalle contingenze del contemporaneo. Un’operazione di questo tipo avrebbe consentito di compiere un percorso d’intesa tra le diverse culture, contribuendo a mantenerne intatta e inalterata la loro originalità. La dimensione culturale, come dichiarava nella sua prolusione al Campidoglio, è anche ‘comprensione totale […]

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