Energie dalla terra. Coltivare lo spazio del futuro

Un bando di ricerca-azione su giovani e agricoltura

È vero che i giovani stanno riscoprendo l’agricoltura come sbocco occupazionale e come scelta consapevole? In caso affermativo, quali sono le dinamiche che hanno creato questo trend? Come trasformare una tendenza momentanea in un valore aggiunto per i territori, creando anche comunità permanenti di attori attivi, responsabili e consapevoli?

Da queste domande parte “Energia dalla terra. Coltivare lo spazio del futuro”, il nuovo progetto dell’Osservatorio sul Doposisma, che ha bandito una borsa semestrale di ricerca-azione destinata a neolaureati e dottori di ricerca in materie umanistiche.

Le aree di interesse della ricerca saranno le regioni Campania e Basilicata. La scelta di questo focus territoriale parte dalla considerazione che una grande opportunità di futuro per il nostro Paese passa da quelli che consideriamo territori marginali, periferie. La forza propulsiva dell’Italia non risiede più nei grandi agglomerati urbani. Lì si consumano diseguaglianze e polverizzazione della società che ne impediscono lo sviluppo, la crescita e il cambiamento.
Le aree interne del Mezzogiorno costituiscono l’emblema di questi territori apparentemente marginali, che, a differenza di altri, dispongono di risorse naturali in grado di sostenerne la vocazione economica (paesaggi, risorse, energia).

Per alimentare speranze e vie d’uscita da uno stato di grave immobilismo economico, bisogna quindi sperimentare e cogliere i segni, anche piccoli e impercettibili, di cambiamento. Uno di questi, da più parti individuato, è il cosiddetto “ritorno alla terra”, la riscoperta dell’agricoltura e della natura come fattore possibile di realizzazione professionale e di vita, come concreta aspirazione a creare piccola impresa e non tanto come sogno idealizzato di fuga dalla congestione della città e della metropoli.

Le preoccupanti e ormai consolidate cifre della disoccupazione giovanile sembrano essere meno terribili nei dati che riguardano le imprese agricole e di trasformazione di prodotti agricoli, così come per molte professioni che riguardano la tutela ambientale, la biodiversità, il turismo lento e il patrimonio paesaggistico.

Il cambio di mentalità dei giovani verso il lavoro in agricoltura è testimoniato da alcuni dati del ministero dell’Istruzione e dell’Università relativi alle iscrizioni al primo anno delle scuole superiori dai quali si evince che c’è stato un boom del 29 per cento di iscrizioni negli istituti professionali agricoli e del 13 per cento negli istituti tecnici di agraria, agroalimentare e agroindustria. Anche le facoltà di Agraria registrano un più 45 per cento di iscrizioni, secondo i dati della Coldiretti.
Altri dati recenti, raccolti da Istat, Coldiretti e Swg, parlano di un aumento del 3,8 per cento delle assunzioni di giovani nel settore agricolo. L’altra caratteristica di queste circa cinquantanovemila imprese under 30 è l’elevatissimo tasso di multifunzionalità (ad esempio, l’azienda agricola è unita a struttura ricettiva, cioè agriturismi), così come l’innovazione e la creatività, oppure la consapevolezza di un accreditamento (il 70 per cento possiede una certificazione di qualità). Il Ministero delle Politiche agricole ha, inoltre, da poco lanciato un progetto destinato a start up agricole e agroalimentari gestite da giovani tra i diciotto e i quarant’anni, che consiste nell’assegnare, alle prime venticinque aziende classificate nella graduatoria finale, un premio da trentamila euro e uno spazio dedicato a Expo 2015.

In definitiva, esistono diversi punti di osservazione e diversi modi di leggere i dati, ma certamente esiste un nuovo clima culturale e sociale che circonda il settore agricolo, la concezione del territorio e le potenzialità del turismo. Il progetto che intendiamo svolgere, quindi, avrà il compito di raccogliere dati, testimonianze e casi esemplari per suggerire possibili percorsi di sviluppo e di azione comunitaria.
Attraverso il bando “Energie dalla terra. Coltivare lo spazio del futuro” si tenterà di rispondere meglio a queste questioni, provando a definire e rilanciare il tema anche in prospettiva dell’Expo del 2015.

Tutte le informazioni, il regolamento e la domanda di partecipazione sono disponibili a questo link.
Per informazioni: info@osservatoriosuldoposisma.com

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