
Pandemia e agricoltura a Cassibile fra nuove e ...
Intervista a Padre Carlo d’Antoni
In collaborazione con BOOK PRIDE, la fiera dell’editoria indipendente, pubblichiamo un estratto da Farmageddon. Il vero prezzo della carne economica di Philip Lymbery (con Isabel Oakeshott), Nutrimenti, 2015.
Un bando di ricerca-azione su giovani e agricoltura È vero che i giovani stanno riscoprendo l’agricoltura come sbocco occupazionale e come scelta consapevole? In caso affermativo, quali sono le dinamiche che hanno creato questo trend? Come trasformare una tendenza momentanea in un valore aggiunto per i territori, creando anche comunità permanenti di attori attivi, responsabili e consapevoli?
In occasione dell’International Solidarity Caravan for Seed and Freedom (28/29 aprile a Firenze e 30 a Genova), pubblichiamo una conversazione con l’ambientalista indiana Vandana Shiva sul tema della biodiversità.
Vincenzo Romania [*] Sono passati due anni da quando all’inizio del 2010, dopo 3 giorni di violenti riots, la situazione di sfruttamento lavorativo ed abitativo dei 2000 lavoratori immigrati residenti a Rosarno, nel sud dell’Italia, ha conquistato l’attenzione dei maggiori canali dell’opinione pubblica nazionale ed europea. Dopo due anni, quando torno in Calabria dai miei parenti e parlo con qualche piccolo o grande aspirante ’ndranghetista, mi racconta che lì, a 40 km da dove abito, la situazione non è per nulla cambiata. All’inizio è stato assunto qualche rumeno, per evitare le maglie del reato di favoreggiamento della clandestinità e soprattutto per evitare che la forza esplosiva della protesta degli immigrati africani si ripetesse, in forme inedite per chi da sempre è stato abituato al silenzio ed alla soggezione. Poi, come sempre accade nei fatti in cui la mafia e lo stato sono coinvolti, le maglie della repressione si sono allargate, la polizia è tornata a occuparsi di altro, e la raccolta di arance, favorita da piogge abbondanti e temperature alte, è continuata ad essere un commercio fiorente. Il fatto in sé, per chi conosce il contesto non ha creato enormi danni economici alle ’ndrine. La ‘ndrangheta calabrese si occupa, infatti, soprattutto […]
di Federico Massidda Il 24 gennaio 2012 sono arrivate le proposte di liberalizzazione del signor Monti. L’artico 66 del decreto legge titola: Dismissione dei terreni demaniali agricoli o a vocazione agricola. Parla del fatto che la liberalizzazione toccherà anche i 324 mila ettari di terra dello stato destinato alla collettività, quelli che la commissione Rodotà sui beni comuni chiama “Cose che esprimono utilità funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona. I beni comuni devono essere tutelati e salvaguardati dall’ordinamento giuridico, anche a beneficio delle generazioni future. […] In ogni caso deve essere garantita la loro fruizione collettiva.” La proposta metterebbe in vendita i demani dello stato con diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli che vogliono comprarli, fino al valore di 100 mila euro. Quando l’appezzamento supera i 100 mila si mette all’asta pubblica, e la destinazione agricola del terreno rimane tale per 20 anni, obbligatoriamente. Il governo dichiara che tale manovra incentiverebbe la competitività e la fantasia dei giovani, che farebbe girare molto meglio l’economia del settore agricolo, e farebbe fiorire molti posti di lavoro. Non dichiara però, che le stime del ricavo si aggirano intorno ai 6 miliardi di euro, a parte il fatto […]