ASGI – Programma di riforme in materia di immigrazione

Diritto degli stranieri, asilo e cittadinanza per la legislatura 2013-2018: l’emergenza esplosa attorno a Lampedusa in queste settimane sta portando a galla i nodi di un sistema di accoglienza ampiamente inadeguato a svolgere la propria funzione. Accanto a una doverosa rappresentazione di questo scenario e alla sua indagine, risulta a nostro avviso necessario cercare di tracciare alcune direttrici che ne prefigurino il superamento.

Pubblichiamo un documento curato dall’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione all’interno del quale si articolano i punti fondamentali per una riforma del diritto in materia di asilo.

L’ASGI ritiene doverosa e non più prorogabile una radicale riforma normativa per:

1. DIVERSIFICARE E SEMPLIFICARE GLI INGRESSI

Modificare il c.d. Decreto Flussi rendendolo annualmente obbligatorio, effettivamente corrispondente alle esigenze occupazionali delle singole regioni, basato su differenti criteri di attribuzione delle quote e in grado di assicurare in tempi rapidi l’ingresso del lavoratore straniero (anche grazie all’inserimento di meccanismi di silenzio-assenso). Introdurre un nuovo canale di ingresso, che consenta ai cittadini stranieri di entrare regolarmente in Italia con un visto per ricerca lavoro (di almeno un anno), con un effettivo incentivo al rientro nel Paese di origine in caso di mancato reperimento di occupazione. Semplificare le procedure per il riconoscimento dei titoli di studio e delle qualifiche conseguiti all’estero.
Incentivate la negoziazione e l’attuazione degli accordi bilaterali volti alla effettuazione dei programmi di formazione professionale nei paesi di origine. Garantire sempre la restituzione dei contributi versati in Italia in caso di definitivo rientro in patria senza diritto a pensione.

2. INTRODURRE UN MECCANISMO DI REGOLARIZZAZIONE ORDINARIA

per ogni singolo cittadino straniero già presente in Italia che dimostri lo svolgimento di una attività lavorativa o importanti legami familiari o affettivi. Assicurare la convertibilità di tutti i tipi di permessi di soggiorno.
Trasferire ai Comuni la competenza in materia di rinnovo del titolo di soggiorno. Abrogare l’accordo di integrazione, il contratto di soggiorno, la tassa sul permesso di soggiorno e ogni automatismo preclusivo al mantenimento del titolo di soggiorno.

3. RAFFORZARE IL DIRITTO AL RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE

consentendo delle parziali deroghe ai requisiti reddituali e abitativi, stabilendo per i genitori gli stessi requisiti previsti per il coniuge e favorendo la regolarizzazione dei familiari che vivono già in Italia senza titolo di soggiorno. Garantire a tutti i minori parità di diritti a prescindere dalla nazionalità e dalla condizione giuridica dei genitori. Assicurare anche ai minori con genitori non autorizzati il rilascio di un titolo di soggiorno. Stabilire un sistema uniforme e scientificamente rigoroso per l’accertamento dell’età.
Assicurare il diritto al rilascio del titolo di soggiorno al raggiungimento della maggiore età in presenza dei soli requisiti lavorativi e abitativi.

4. CHIUDERE I CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE (CIE)

attualmente esistenti. Garantire che ogni forma di limitazione della libertà personale sia disposta da un giudice professionale (e non più dai giudici di pace) al pari di quanto previsto per tutti i cittadini italiani e che l’identificazione delle persone socialmente pericolose avvenga durante la detenzione in carcere e non più disponendo un nuovo e ulteriore trattenimento amministrativo. Limitare l’uso delle espulsioni solo per le violazioni più gravi e incentivare il rimpatrio volontario. Sottoporre sempre alla previa approvazione del Parlamento gli accordi di riammissione con i Paesi terzi. Abrogare i reati che puniscono l’ingresso o il soggiorno non autorizzati.

5. ASSICURARE L’EFFETTIVO ESERCIZIO DEL DIRITTO D’ASILO

in tutte le frontiere, soprattutto quelle marittime. Definire un testo unico delle norme in materia di asilo. Garantire sempre ai richiedenti asilo un’accoglienza secondo gli standard dell’UE, anche nelle c.d. zone di sbarco, abolire gli attuali Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA). Limitare a ipotesi eccezionali il trattenimento dei richiedenti asilo. Riformare la composizione delle Commissioni Territoriali e la disciplina della protezione umanitaria. Rendere automatico l’accesso al gratuito patrocinio e il diritto di restare in Italia (e di essere accolto) del richiedente asilo che ha presentato un ricorso innanzi all’Autorità giudiziaria.

6. ASSICURARE IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI NON-DISCRIMINAZIONE
Completare il riordino delle varie tipologie di procedimento giudiziario antidiscriminatorio.
Istituire una Agenzia Nazionale Antidiscriminazione autonoma e indipendente con effettivi poteri di indagine e sanzionatori. Garantire l’accesso alla procedura per il riconoscimento dello status di apolide, anche in via amministrativa, nonché il rilascio di un titolo di soggiorno a partire dal momento in cui la richiesta è avanzata, a prescindere dalla pregressa residenza o regolarità del soggiorno.
Introdurre con legge statale, una specifica disciplina per la tutela e le pari opportunità delle persone appartenenti alla minoranza linguistica dei Rom e dei Sinti in Italia.

7. GARANTIRE PARI ACCESSO A PRESTAZIONI SOCIALI E PUBBLICO IMPIEGO

per i cittadini stranieri, eliminando condizioni e requisiti discriminatori che ostacolano l’accesso a prestazioni sociali di natura assistenziale, così adeguando l’ordinamento italiano ai principi di diritto internazionale ed europeo. Riconoscere il diritto dei cittadini stranieri di accedere al pubblico impiego, salvo nei casi di esercizio di pubblici poteri o di tutela dell’interesse nazionale.

8. TUTELARE LE VITTIME DI TRATTA E GRAVE SFRUTTAMENTO

garantendo effettive forme di indennizzo, un iniziale “periodo di riflessione”, il rilascio del permesso di soggiorno indipendentemente dalla collaborazione con l’Autorità giudiziaria e la non imputabilità per i reati commessi durante la fase di sfruttamento.

9. GARANTIRE PROCESSI EQUI E UNITARI

a tutti i cittadini stranieri, attribuendo esclusivamente al giudice ordinario la competenza di tutti i procedimenti relativi alla condizione giuridica del cittadino straniero (escludendo sia il giudice amministrativo, sia il giudice di pace) e assicurando sempre al cittadino straniero il diritto ad esporre realmente le proprie ragioni. Migliorare la condizione giuridica e le prospettive di stabilizzazione del soggiorno dei cittadini stranieri detenuti in carcere o ammessi a misure alternative alla detenzione.

10. RIFORMARE LA LEGGE SULLA CITTADINANZA E SUL DIRITTO DI VOTO

riconoscendo a tutti i cittadini stranieri residenti in Italia la possibilità di votare alle elezioni comunali (e delle città metropolitane) e il diritto ad acquisire la cittadinanza italiana in tempi più brevi e con procedure rapide e trasparenti. Valorizzare il principio dello ius soli.
Garantire a tutti i minori e in particolare a quelli nati sul territorio italiano speciali possibilità per un agevole acquisto della cittadinanza italiana.

Qui, il documento integrale.

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