Incontrotesto nasce nel 2011 nelle aule della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena, con l’obiettivo, da parte di alcuni studenti, di allargare le maglie del dibattito accademico e di ritagliare uno spazio in cui potersi confrontare su questioni letterarie con ricercatori e studiosi provenienti da altre realtà geografiche e universitarie o con semplici curiosi e appassionati.
Il nome del progetto vuole suggerire l’esigenza di una stretta fedeltà al testo e ai contenuti in esso sedimentati, il valore che lo scambio e il dialogo – l’incontro appunto – assumono come strumento fondamentale di ogni arricchimento culturale; la necessità di considerare le opere letterarie come individui, poesie come persone avrebbe detto Vittorio Sereni, in grado di interrogare il presente e di metterne in luce aspetti di altrimenti difficile decifrazione.
Si tratta di un’iniziativa, giunta quest’anno alla sua terza edizione, che ha come oggetto d’indagine principale la letteratura, ma che allo stesso tempo costeggia una riflessione più ampia sul mondo contemporaneo. Significativa, a questo proposito, è l’affermazione rilasciata da Walter Siti in uno degli incontri del primo ciclo:
Il romanzo serve a conoscere delle cose che la storia (e perfino l’autore) fa fatica a vedere o perché sono troppo piccole, o perché sono troppo ambigue e autocontraddittorie. I modi di conoscere della storia sono piuttosto aristotelici e sono differenti da quelli della letteratura, che funziona in altri modi: quest’ultima conosce preservando le ambivalenze che la storia deve in qualche modo chiarire dicendo che una tale cosa o è in quel modo o è in quell’altro (Atti di Incontrotesto, Pacini, Pisa 2011, p. 101).
Anche questa terza edizione si svolgerà a Siena, nel Salone Storico della Biblioteca Comunale degli Intronati, luogo che speriamo possa essere punto di incontro tra università e cittadinanza. Il ciclo di quest’anno, organizzato all’interno della rassegna Leggere è volare, promossa dalla Provincia di Siena, è dedicato alla poesia contemporanea e alla storia dell’editoria.
Il 6 novembre la scrittrice Cristina Alziati dialogherà con Luca Lenzini e Davide Dalmas, concentrandosi in particolare sulla sua ultima raccolta di liriche, Come non piangenti (Marcos Y Marcos, 2011); il giorno successivo, il 7 novembre, verrà presentato il volume Una stanza all’Einaudi (Quodlibet, 2013), in presenza degli autori Luca Baranelli e Francesco Ciafaloni, redattori presso la storica casa editrice tra gli anni Sessanta e la metà degli anni Ottanta, del curatore Alberto Saibene e di Alessandra Reccia: questa sarà l’occasione per far emergere aspetti inediti del lavoro editoriale e per confrontare quelle pratiche con le dinamiche dell’editoria contemporanea. L’ultimo appuntamento del 2013 si terrà il 20 novembre: il poeta Milo De Angelis, affiancato da Guido Mazzoni, ripercorrerà la sua intera produzione letteraria prendendo spunto dalla recente ristampa di Millimetri per il Saggiatore (2013). Nella primavera del 2014, infine, è prevista la presentazione del libro di poesia Prove di libertà (Mondandori, 2012) di Stefano Dal Bianco.
Fin dalla sua origine, Incontrotesto ha puntato sulla diffusione e sulla discussione pubblica dei contenuti delle giornate, grazie anche a un canale YouTube che raccoglie i video degli incontri, alla realizzazione di un e-book in formato ePub scaricabile gratuitamente dal sito della casa editrice Pacini e dal sito del progetto, e alla, ormai consolidata, collaborazione con il lavoro culturale.
Anche quest’anno il lavoro culturale ospiterà i contributi degli ospiti che prenderanno parte agli incontri di novembre. Come nella scorsa edizione, abbiamo chiesto loro un breve scritto, a partire dal nome del progetto, riguardante un incontro con testi o persone che siano stati decisivi per la loro biografia culturale e per il loro lavoro poetico o editoriale.
Far circolare il sapere e confrontarsi sui contenuti con tutti i mezzi, nel lavoro di gruppo e nel dibattito, significa opporsi alla forte tentazione autoreferenziale di molte discipline umanistiche e credere nella cultura come bene da condividere.