Lo sviluppo sostenibile e l’Agenda 21 Locale

Analisi e valutazione di un progetto di democrazia partecipativa.

di Ludovica Ambrogetti

Sostenibilità.

Una parola assai attuale e probabilmente altrettanto sconosciuta, nelle sue intrinseche caratteristiche concettuali e nella totalità delle sue puntuali esplicazioni.

Un concetto onnicomprensivo, la cui contestualizzazione può trovare forma in qualsiasi ambito, da quelli quantitativamente scientifici a quelli qualitativamente umanistici.

E per comprendere questa forma in modo tridimensionale, condizione necessaria è la consapevolezza della storia che il concetto “sostenibilità” porta dietro e con sé. Quella consapevolezza che, dal passato, consente di guardare al futuro in modo positivamente “sostenibile”.

E così ha inizio il lavoro di Mauro Catani «lo sviluppo sostenibile, lungi dall’essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto un processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali» [1] che, in poco più di cento pagine, mette a disposizione le sue risorse conoscitive, per dare concretezza formale ad un concetto astratto, quale quello della sostenibilità.

Un lavoro redatto con la semplicità di colui il quale oltre a ben conoscere i segreti degli argomenti trattati sente forte il desiderio e la grande voglia di condividerli con tutti coloro possano servirsene per iniziare ad operare per un cambiamento necessario, quale unica via di un futuro possibile.

Il percorso portato avanti dall’autore è molto chiaro: dal generale al particolare, dal macro al micro, da concetti e riferimenti diffusi a risultati di ricerche puntuali.

Dal resto del mondo a noi.

Think globally, act locally leggiamo in copertina. Centoventotto pagine, divise in cinque capitoli – Il percorso storico della sostenibilità ambientale; L’Unione Europea: programmi, obiettivi e finalità per lo sviluppo sostenibile; Agenda 21 Locale: i primi progetti e le prime indagini conoscitive; Agenda 21 Locale: dagli indicatori ambientali all’azione coordinata; Agenda 21 Locale: analisi e valutazione di un progetto di democrazia partecipativa – in cui struttura, forma e contenuti coerentemente assolvono la finalità prioritaria dell’intero testo: raccontare la sostenibilità, divenendone, esso stesso, chiaro paradigma.

Mauro Catani pensa a noi, al nostro bene ed a quello delle generazioni che verranno.

Racconta quella realtà di cui ciascuno di noi fa parte, invitandoci a viverla in modo consapevole, democraticamente partecipandovi: è il concetto di “partecipazione”, richiamato con espressioni diverse: democrazia partecipativa, processo di partecipazione… quello che emerge a gran forza, colpendo ed attirando l’attenzione del lettore.

Un lettore che può ben conoscere l’argomento trattato nella sua globalità, trovando nel testo possibilità di puntualizzazione ed approfondimento, o che si può servire del libro per avvicinarsi, per la prima volta, alle tematiche in esso trattate.

Gli albori della sostenibilità sono rintracciabili nel lontano 1972, allorquando il Club di Roma pubblicò «…un rendiconto commissionato dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) dal titolo The limits of the growth…» [2], nomi, luoghi e date puntualmente riportati nel libro, che si succedono gli uni agli altri in modo così semplice da risultare non possibile credere che la concretizzazione pratica degli argomenti trattati sia stata condotta in maniera tanto poco organica da produrre risultati “sostenibilmente” evidenti.

Nel 1974 , seguì un secondo rapporto che si concluse con un significativo appello «…Noi non siamo il mondo sviluppato; siamo oggi il mondo sovrasviluppato. La crescita economica in un mondo in cui alcune regioni sono sottosviluppate è fondamentalmente contraria alla crescita sociale, morale, organizzativa e scientifica dell’umanità…Per la prima volta da quando l’uomo è sulla Terra, gli viene chiesto di astenersi dal fare qualcosa che sarebbe nelle sue possibilità; … gli si chiede – da parte di tutte le generazioni future della Terra – di dividere la sua buona fortuna con i meno fortunati non con uno spirito di carità, ma in uno spirito di necessità. …Può egli in coscienza rispondere un no?…» [3]

Catani a distanza di 37 anni da questa emergente richiesta, dimostra, argomentativamente, che la risposta non è stata quella attesa: l’uomo, non sappiamo quanto consapevolmente, ha risposto con un no.

L’Agenda 21 Locale «elaborata in occasione della Conferenza di Rio de Janeiro, è il documento programmatico che descrive le azioni e le strategie che i paesi firmatari si impegnano a rispettare al fine di favorire lo Sviluppo Sostenibile. Approvata da 173 Paesi in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo essa, pur non essendo vincolante al livello strettamente giuridico, individua elementi di carattere economico, sociale e culturale che la rendono una dichiarazione di intenti molto importante sotto il profilo politico» [4]. A fronte di questo approccio invita le autorità a dialogare con i cittadini, le organizzazioni locali e le imprese private mediante la consultazione e la costruzione del consenso [5]. L’Agenda 21 Locale per il raggiungimento della sostenibilità nelle locali comunità, quale unico bene comune fruibile nel presente e spendibile per le generazioni che verranno, si è rivelata sperimentale strumento in mano a portatori di interessi particolari, secondo una visione che affida al “sistema natura” un ruolo subordinato a quello delle macrodinamiche economiche.

Per il momento – Catani ci fa ben capire – il concetto assoluto di sostenibilità super omnes partes è molto lontano dal comune, utilitaristico vivere e quindi, rebus sic stantibus, dal concetto di vero bene per tutti noi, che nel presente siamo e per tutti coloro, che nel futuro verranno.

Note

[1] Catani M., Lo sviluppo sostenibile e l’Agenda 21 Locale. Analisi e valutazione di un progetto di democrazia partecipativa, Aracne Editrice S.r.l, Roma 2011, p. 22.

[2] Ivi, p. 16.

[3] Mesarovic M., Pestel E., Strategie per sopravvivere, Mondadori, Milano 2000, p. 122.

[4] Catani M., Lo sviluppo sostenibile e l’Agenda 21 Locale, cit., p. 51.

[5] Cfr. Agenda 21, cap. 28, par. 3, Rio de Janeiro 1992.

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