Lunedì 7 novembre alle ore 16.30 presso l’Aula Magna Storica del Rettorato dell’Università di Siena (Banchi di Sotto 55), il Lavoro Culturale, all’interno della rassegna TeatrInScatola, presenta Dall’acqua alla cultura: la grande piazza dei beni comuni un incontro pubblico con Ugo Mattei, giurista, docente di diritto a Torino e in California, e co-estensore dei quesiti referendari sull’acqua, Luisa Merloni e Daniele Natali del Teatro Valle Occupato.
L’incontro avrà due obbiettivi principali: il primo, quello di scandagliare i significati e la complessità del concetto di Bene Comune proprio con Ugo Mattei, autore del libro Beni Comuni. Un manifesto (Laterza, 2011); il secondo, quello di confrontarsi con una declinazione pratica del dell’idea di bene comune attraverso l’incontro con l’esperienza che il Teatro Valle Occupato sta portando avanti dal 14 giugno.
Cosa sono i Beni Comuni? Perché sono diversi dai beni pubblici e da quelli privati? Sono riconosciuti dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato?
Si partirà da questi e da altri spunti per cercare di orientarsi fra alcuni dei problemi più stringenti emersi nel dibattito pubblico contemporaneo. Ci sono alcuni beni, sostiene Mattei, che non trovano posto nell’attuale cultura giuridica schiacciati nella dicotomia pubblico/privato: è necessario scardinare questo doppio vincolo affinchè questi beni vengano “liberati” in favore della comunità che, a sua volta, deve prendersene cura. Gli interrogativi nascono però sul come: attraverso quali lotte, strumenti e quali conoscenze. Acqua, giustizia, saperi, salute, lavoro: sono alcuni dei temi su cui si cercherà di offrire un contributo conoscitivo nei loro rapporti col concetto di Bene Comune.
Ugo Mattei è anche l’estensore, insieme a Stefano Rodotà, dello statuto del Teatro Valle di Roma: un esperimento in corso di gestione diretta delle maestranze e degli artisti che stanno occupando il teatro dopo la soppressione dell’ETI (Ente Teatri Italiani). Uno spazio questo in cui, a partire dalla critica ad una visione di indissolubilita fra produzione culturale e profitto, si tenta anche il coinvolgimento della cittadinanza per proporre nuove regole e nuova partecipazione.
Per raccontare uno dei modi possibili di pensare al Bene Comune vi invitiamo il 7 novembre in Rettorato.