Criminalità immaginate

Mafia come “antistato”, mafia come “subcultura”, come “emergenza”. Sono soltanto alcuni degli stereotipi che circondano una delle questioni pubbliche più dibattute degli ultimi decenni. L’elenco dei cliché potrebbe proseguire a lungo: dalla mafia come degenerazione di costumi politici clientelari e corrotti alla mafia come corpo patogeno, esterno, che infetta tessuti economici e politici sani. Per mettere in discussione queste rappresentazioni non è sufficiente sostenere le ragioni di un discorso legalitario, volto alla mera repressione, oggi sempre più pervasivo. Occorre innanzitutto ricostruire i processi attraverso i quali sono tracciati i confini del fenomeno mafioso in Italia e nel mondo. Dalla sua ricostruzione giudiziaria, che permea il dibattito pubblico, alimentando la diffusa credenza che vorrebbe i gruppi mafiosi al centro di dinamiche di illegalità che appaiono invece straordinariamente complesse, alla sua rappresentazione mediatica, che contribuisce alla costante produzione di simboli in grado di disegnare l’orizzonte di senso nel quale gli stessi mafiosi inscrivono le proprie condotte.
In questo quadro, il focus si propone come uno spazio di riflessione sul potere mafioso, chiamando in causa il ruolo svolto dalla dimensione immaginaria nella costruzione sociale di un fenomeno che si definisce all’incrocio tra interpretazione scientifica, rappresentazione pubblica e costruzione giuridica.

Fare le Mafie Fuori

Oggi e domani, all’Università di Torino, seguiremo: “Fare le Mafie Fuori“, un convegno promosso dalla Fondazione Fondo Ricerca e Talenti e dedicato ai temi della presenza della criminalità organizzata fuori dai territori di origine.

Frammenti di un discorso antimafioso

In questi giorni Gianpiero Caldarella[*] ha pubblicato Frammenti di un discorso antimafioso (Navarra, 2015), un piccolo glossario di mafia e antimafia con 55 Frammenti. Proponiamo di seguito alcuni estratti del volume, disponibile nelle librerie siciliane e dal prossimo 5 novembre distribuito in tutta Italia.

Il lato cattivo della storia

A partire da “La città e le ombre. Crimini, criminali, cittadini” (Feltrinelli, 2003), scritto con Alessandro Dal Lago, Emilio Quadrelli riflette sul lato cattivo della globalizzazione e su un mercato globale che, ancor prima che le merci, “produce produttori” e condizioni di lavoro marginalizzanti.

La camorra medium di Jason Pine

Una recensione a “The art of making do in Naples”, di Jason Pine, da poco tradotto in italiano per Donzelli con il titolo “Napoli sotto traccia. Musica neomelodica e marginalità sociale”.

La mafia romantica. Dal western nostrano all...

Si può dire che il cinema abbia riflesso il sentire comune sulla mafia? O che l’abbia influenzato? Un recente saggio di Umberto Santino, di cui pubblichiamo un estratto, riprende le prime riflessioni sulla rappresentazione cinematografica della mafia siciliana.[*]

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