Bosnia

Sui confini d’Europa #2 – La fronti...

Questo primo intervento della serie ‘Sui confini d’Europa’ è redatto da Lorena Fornasir, psicologa e attivista in sostegno alle persone migranti lungo la rotta balcanica. Il testo parla dei dispositivi confinari che sorvegliano la porta est dell’Unione; racconta le storie di tortura dalle ultime città bosniache di frontiera, Bihać e Velika Kladuša, verso l’Italia; lascia emergere, lungo un percorso fisico e psicologico in cui si moltiplicano le violenze commesse sotto le bandiere d’Europa, le voci di chi continua, inarrestabile, a sognare la libertà oltre confine. La Redazione di Lavoro Culturale     Violenza e tortura ai confini d’Europa Sono ottanta chilometri di confine quelli che marcano il territorio tra la Bosnia e la Croazia. Una mappa geografica che disegna anche una mappa psichica dove tra speranza, illusione, fallimento, prende forma il “game” ossia il tentativo di entrare in Europa: se lo vinci sei vivo, se lo perdi hai fallito oppure puoi anche morire.  In quei boschi, tra mine, droni, termorilevatori, cani addestrati, cacciatori d’uomini, si consumano tragedie che vestono la forma delle sevizie e della tortura. Trattati come prede, costretti a rischiare la vita, i loro corpi in balia delle acque e di una guerra che insiste contro la loro […]

11/07/1995

A seguito dell’intervento di Fabio Levi sul progetto Adopt Srebrenica, vincitore del premio Alexander Langer 2015, stringiamo il fuoco dell’analisi sulle commemorazioni del genocidio di Srebrenica a vent’anni dai fatti.

Adopt Srebrenica e l’eredità di Alexander Langer

Il contributo che segue, frutto dell’intervento realizzato dall’autore in occasione del PREMIO INTERNAZIONALE ALEXANDER LANGER 2015, tenutosi alla Camera dei Deputati il 17 giugno, va ad inserirsi all’interno del percorso di approfondimento dedicato alla figura di Alenxander Langer. 

#JMBG : il movimento dei passeggini nel paese d...

Dalla protesta scoppiata di fronte al parlamento di Sarajevo contro la mancata regolamentazione del codice identificativo per i neonati di Bosnia (JMBG) alla ridiscussione dei termini di cittadinanza e del sistema politico dello stato balcanico a quasi vent’anni dalla fine del conflitto.

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