sPAZZI: HiStorytelling e partecipazione

Rigenerare il patrimonio, riattivare la memoria, immaginare il futuro degli #sPAZZI dell’ex manicomio San Niccolò di Siena.

culturability

“Rigenerare spazi da condividere”: giunto alla sua terza edizione, il bando Culturability si concentra su una delle principali risorse “non-sfruttate” del territorio italiano ponendo l’accento sulla restituzione comunitaria del patrimonio in disuso. Ideata dalla Fondazione Unipolis, Culturability è una piattaforma aperta a progetti di innovazione culturale e sociale che promuovono benessere e sviluppo secondo un’ottica sostenibile. Da tre anni a questa parte, il bando indice un concorso per assegnare delle risorse a fondo perduto destinate a progetti d’impresa a partire da un argomento specifico, coerente con la politica di promozione culturale individuata dal manifesto.

Insieme a Culturing e Acquario della memoria, il lavoro culturale si è fatto promotore di una proposta destinata al recupero degli spazi dell’ex-ospedale psichiatrico San Niccolò di Siena, già al centro nel corso degli ultimi anni di numerosi interventi sul blog e oggetto di due diversi progetti, sPAZZI e Siena e il suo doppio, momenti seminali di riflessione teorico-critica sull’eredità della struttura manicomiale all’interno del tessuto urbano contemporaneo.

Questo ulteriore passaggio di un percorso di conservazione storica e memoriale iniziato quasi dieci anni fa mette in gioco più compiutamente un sapere pratico che si propone di intervenire direttamente sui beni materiali, per dare vita a un processo partecipativo di riappropriazione da parte della cittadinanza di spazi ampiamente sottoutilizzati. Data l’estensione dell’area in oggetto, la nostra proposta si concentra inizialmente su una porzione estremamente circoscritta, cercando di allargare progressivamente il raggio d’azione per includere – in una temporalità decisamente più lunga – il resto delle strutture.

Riportiamo di seguito gli snodi centrali del progetto; a noi non resta che attendere l’esito della commissione, che il 31 maggio dovrebbe proclamare i 15 finalisti, impegnati poi in un periodo di incubazione progettuale che decreterà successivamente i 6 vincitori finali.

Il progetto

Con “sPAZZI: HiStorytelling e partecipazione attorno agli archivi della follia” il lavoro culturale, Culturing e Acquario della memoria intendono contribuire al processo di restituzione dell’area che ospita l’ex villaggio manicomiale San Niccolò agli abitanti e ai visitatori della città di Siena. Il complesso, situato all’interno della cerchia muraria medievale, è oggi sede universitaria (Università di Siena) e presidio medico (USL). Fra i maggiori centri di salute mentale della Toscana sin dal 1818, è dismesso dal 1999 e versa in parziale stato di abbandono.

Il complesso rappresenta un patrimonio storico e architettonico fondamentale per la città, capace di contenere duemila internati su un’area di 15 ettari: una cittadella autosufficiente che aveva botteghe, orti e un mulino. Assolutamente peculiare è la presenza al suo interno del Padiglione Conolly, uno dei due soli esempi di panopticon presenti in Italia – l’altro è l’edificio della colonia penale in disuso di Santo Stefano (Ventotene) – attualmente a rischio crollo. Il San Niccolò costituisce insomma il risvolto “rinnegato” di una prestigiosa istituzione culturale senese, il Santa Maria della Scala, antico ex-ospedale della città (dove tra gli altri morì Italo Calvino), oggi sede museale. Cura del corpo e cura della mente, sino a qualche anno fa, erano entrambe racchiuse entro le mura medievali, seppur in posizioni di visibilità molto differenti: la prima situata di fronte alla facciata del Duomo, la seconda dislocata nelle pieghe liminali della propaggine meridionale del centro storico.

Sono tre gli obiettivi del progetto.

Il primo è il ripristino dell’edificio che ospitava la farmacia dell’ex ospedale psichiatrico, situata oltre l’accesso monumentale al complesso. L’edificio, su due piani e in discrete condizioni di conservazione, ha una superficie di circa 190mq e rappresenta un raro esempio di Liberty senese. Al suo interno, perfettamente conservata, si trova la sala della farmacia storica che conserva le teche, il bancone, gli attrezzi da lavoro e i vasi con le spezie, oltre alla volta splendidamente affrescata con lucernario. L’apertura al pubblico del pianterreno, dopo una fase iniziale di restauro, permetterà così di dar vita a uno spazio ibrido, capace di assolvere una funzione espositivo-informativa (con espositori contenenti oggetti e documenti del passato manicomiale e monitor interattivi) e una operativa, luogo di coworking per imprese sociali e culturali in rete. Un nuovo incubatore progettuale, aperto e partecipato, per immaginare il futuro del San Niccolò.

Il secondo obiettivo è il completamento della digitalizzazione dell’archivio manicomiale, già provvisto di un ampio inventario e in attesa di acquisizione di nuovi fondi, attraverso la creazione di una piattaforma open source che aspira a confluire nel progetto nazionale “Carte da legare”. Attraverso la piattaforma si avvierà anche un processo di raccolta e restituzione delle testimonianze e dei ricordi individuali di chi ha attraversato l’istituzione psichiatrica (pazienti, familiari, medici, infermieri). I locali della farmacia ospiteranno così un Centro di documentazione su “cultura e salute”, punto di riferimento per la fruizione dell’archivio e delle testimonianze attraverso percorsi espositivi e interattivi.

Il terzo obiettivo è non fermarsi ai primi due, attivando percorsi di co-progettazione che permetteranno la graduale e completa ristrutturazione della farmacia. Questa diventerà uno spazio polivalente in grado di ospitare eventi, mostre, incontri di discussione partecipata su politiche cittadine e coesione sociale, laboratori di teatro sociale, arti performative, scrittura creativa, tecniche audiovisive, pratiche di orticoltura sociale e urbana. Sarà un centro studi e un laboratorio bottom-up per promuovere idee innovative sul rapporto cultura e salute, nonché il punto di partenza per i percorsi di trekking urbano dell’area sud della città. Una progettazione che non si fermerà al futuro più prossimo, ma che intende gettare uno sguardo a lungo termine, puntando alla rigenerazione completa e partecipata degli altri luoghi compresi nell’area del San Niccolò, trasformando l’intero complesso in uno spazio condiviso, vivo e fruibile.

Le prospettive

L’interesse suscitato dal pieno recupero di un’area così vasta, per rigenerarla attraverso attività eterogenee e restituirla alla cittadinanza secondo modalità di fruizione diversificate, ha permesso al progetto di intercettare una lunga schiera di sostenitori, a partire da istituzioni come USL sudest Toscana (proprietaria degli immobili) Regione Toscana, Comune di Siena, Università di Siena; centri di ricerca come l’Archivio Audiovisivi “Alberto Maria Cirese” e il Centro di semiotica e teoria dell’immagine “Omar Calabrese”; startup e associazioni come PanSpeech, piattaforma di crowdsourcing e progettazione europea, laLut, attiva nel teatro di ambito psichiatrico, l’Atelier del paesaggio ARScape; realtà territoriali, infine, come il Centro guide Siena e le Guide turistiche della Toscana. Il percorso sarà inoltre coadiuvato da Fondazione Basaglia, Forum Salute MentaleCOOPERSAM e UNASAM, mentre è in costruzione una collaborazione con la rete locale Fab Lab Toscana per avviare una serie di iniziative di “artigianato digitale”, piegando in senso politicamente consapevole – aperto, condiviso e sostenibile – la retorica dell’innovazione.

Il progetto intende dare vita a un modello integrato di gestione dei beni comuni dal forte impatto sociale, sviluppando forme efficaci di coordinamento tra istituzioni pubbliche e soggetti privati e tra competenze teoriche e saperi pratici. In linea con le attuali concezioni di tutela del patrimonio materiale e memoriale, la proposta individua nella partecipazione lo strumento per rinnovare la cittadinanza attiva attraverso pratiche sperimentali. Nello spazio di coworking il centro di documentazione su cultura e salute consentirà di far interagire competenze diversificate in un percorso partecipato sulle buone pratiche per il benessere individuale e collettivo. L’altro elemento qualificante sarà l’interazione tra archivio, testimonianze e laboratorio di scrittura creativa “HiStorytelling”, che svilupperà tecniche innovative di traduzione della Storia e della memoria documentale e orale in storie, racconti, opere di finzione che attraversino la realtà aprendo a percorsi di narrative journalism in un percorso di costituzione di una scuola di giornalismo per ragazzi.

È chiaro come l’obbiettivo sia coinvolgere il più ampio pubblico possibile, intercettando bisogni diversificati e costruendo attraverso la condivisione partecipata il progetto di sviluppo futuro che, nelle intenzioni più lungimiranti, non rimarrà confinato dentro gli spazi dell’ex-ospedale psichiatrico, ma tenterà di rivolgersi al suo esterno, per farsi modello di gestione e valorizzazione dei beni comuni tout court. Per questo le attività immaginate hanno avuto sempre dei riferimenti concreti: gli studenti delle scuole, protagonisti di percorsi didattici e laboratori di scrittura creativa che ne incontrino le esigenze formative a partire dalle storie e dalle testimonianze raccolte nell’archivio del San Niccolò; i ricercatori, grazie alla messa a disposizione dei documenti dell’archivio virtuale sulla storia dell’istituzione psichiatrica senese; i residenti e i turisti, nella predisposizione di uno spazio informativo-espositivo nella farmacia e nell’attivazione di percorsi di trekking urbano attraverso il museo diffuso dell’intero complesso; le categorie deboli della popolazione (anziani, giovani, stranieri), per i quali sono pensati laboratori, corsi e attività pratiche che ne favoriscano l’inclusione sociale; gli utenti, gli infermieri e gli operatori dei servizi psichiatrici dell’Unità Funzionale Salute Mentale Adulti, ai quali saranno dedicati laboratori teatrali inclusivi.

Queste divisioni sono dettate da ragioni puramente progettuali: è evidente che la buona riuscita del progetto dipenderà in primo luogo dalla capacità di far interagire tutti i soggetti protagonisti di questa impresa secondo modalità intersecanti, per non ricreare i pericoli di una separazione sociale, seppur attuata con le migliori intenzioni.

La proposta che viene qui sommariamente descritta percorre infatti una direzione opposta a quella di una impostazione sussidiaria o sostitutiva dei soggetti istituzionali con cui entra in relazione. La scuola, la formazione, la salute sono campi essenziali, beni comuni che la comunità sostiene e deve sostenere attraverso la fiscalità generale e la tassazione progressiva, difendendone il valore pubblico il diritto all’accesso egualitario costituzionalmente garantito che va semmai rafforzato laddove non è attuato concretamente.


Sono arrivati gli esiti della prima selezione per il bando culturability. Purtroppo il nostro progetto non è stato inserito nella rosa dei 15 selezionati. Noi però non demordiamo, e continueremo a lavorare sulla rigenerazione e sul recupero dei luoghi dell’ex-complesso manicomiale San Niccolò di Siena, proseguendo un percorso ormai quasi decennale fatto di grandi soddisfazioni, e a volte di qualche piccola delusione. Al prossimo bando!

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