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Introducing Pavese in blues

[Venerdì 25 Maggio si è svolto, a chiusura del Ciclo Pavese, un reading musicale dal titolo Pavese in blues; pubblichiamo oggi il video della giornata e le riflessioni dei suoi organizzatori] di Jacopo Rasmi ed Elena Pelliccioni SIDE A «Niente va perduto. […] La vita è più grande e più piena di quanto sappiamo.» (C. Pavese) La vita è più grande, più ricca, più entusiasta e più vasta di quanto sappiamo. L’università e la cultura sono più popolate, umane e vitali di quanto il loro generale appiattimento e “immonotimento” lascerebbero intendere. La società che ci sta intorno è meno perduta, meno rinunciataria e disgregata di quanto i trend di riflusso e nichilismo collettivi concederebbero di sperare. Si tratta di fare un tentativo, almeno. Di lanciare un sasso di verifica in mezzo allo stagno, e vedere se qualcosa si muove. Se davvero lo spazio universitario é quello chiuso nell’angusto e preordinato ciclo lezione-biblioteca-esame. Nel solipsismo accademico e pedestre dei curricula, delle scadenze di consegna e di pindariche acrobazie matematiche per quadrare orari o crediti. E se la cultura che vi dimora può esser solamente quella frontale-unidirezionale-inebetita che lezioni e manuali ci propinano (e noi per lo più accettiamo, proni o recalcitranti). […]

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