
Raccontare pratiche di co-resistenza #1
Domenica 20 settembre alle ore 19:00 saremo ospiti dell’evento organizzato dalla Biosteria Sbarbacipolla, assieme a Mondomangione, Sonar live e Officina Solidale.
Domenica 20 settembre alle ore 19:00 saremo ospiti dell’evento organizzato dalla Biosteria Sbarbacipolla, assieme a Mondomangione, Sonar live e Officina Solidale.
Lavorare stanca, diceva il nostro compagno Pavese, no? Non so come lo sapesse lui, ma io lo so per esperienza. Ho sempre lavorato nella vita, sempre in fabbrica! E qui a Massa e a Carrara andare a lavorare in fabbrica per cinquant’anni è stato il sogno di tutti… Vabbè, di tanti… Di sicuro dei signori no! Il mio lo era, non potevo sperare certo più di quello. E però, proprio perché ho sempre lavorato, senti un po’ quel che ti dico” (anche Carlo cominciava a sbiascicare qualche parola), “e però sono convinto che l’uomo non è uomo nel lavoro, no!, l’uomo è uomo nelle cose inutili, quando canti, quando ridi, quando scopi, allora sei come un dio! E poi, pensaci bene, dimmi cosa c’è di più inutile di dio.
Parole vere, sillogismi falsi, accostamenti scomodi. di Nicola Perugini e Francesco Zucconi “Il baricentro è nella diaspora.” [1] Su Il Sole 24 Ore dell’otto aprile scorso, Domenico Scarpa e Irene Soave, due ricercatori che collaborano con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, hanno puntualmente analizzato il processo di costruzione di un sillogismo falsamente attribuito a Primo Levi: “Ognuno è ebreo di qualcuno. Oggi i palestinesi sono gli ebrei di Israele”. A partire dalla rilevazione dell’enorme ricorrenza di tale frase sul motore di ricerca di Google, i due autori “smontano” la storia di un falso. La rivelazione nasce dal confronto tra un’intervista rilasciata nel 1982 da Levi ad Alberto Stabile per La Repubblica e l’articolo de Il Manifesto dello stesso anno in cui il giornalista Filippo Gentiloni, dopo aver riportato una frase dell’orologiaio Mendel, uno dei protagonisti di Se non ora, quando? [2], aveva aggiunto una sua frase: “E oggi i palestinesi sono gli ebrei degli israeliani”. Di qui il falso sillogismo, poi propagatosi in rete [3]. Da non poco tempo – sin dai primi cenni di Levi alle problematicità che egli vedeva in un Israele auto-erettosi a portavoce dell’ebraismo e alla sua critica nei confronti del militarismo dei governi dello stato che si dichiara ebraico – le parole di questo […]