Lorenzo Trombetta

Il “Teatro di Beirut” si salverà?

In questi mesi, con il Focus Riprendiamoci il Valle vi abbiamo raccontato i protagonisti, le azioni politiche e culturali intraprese dagli occupanti del Teatro Valle, dal gruppo veneziano S.a.L.E. Docks ai Magazzini del Sale, dal Teatro Marinoni e dagli insorti del Teatro Coppola. Oggi ripubblichiamo un articolo apparso sul blog SiriaLibano sulle azioni messe in campo da cittadini, intellettuali e artisti per la tutela del “Teatro di Beirut”.

Siria, un esercito di italiani sostiene la repr...

di Lorenzo Trombetta [Questo articolo è già apparso sul blog “SiriaLibano” il 24 novembre e pubblicato il giorno successivo su “Europa Quotidiano”] Preti, monaci, diplomatici, lettori di arabo nelle università, accademici, presidi di facoltà, giornalisti, segretari di partito, deputati. In Italia un vero esercito di insospettabili sostiene a spada tratta la tesi del Complotto ai danni del regime di Damasco, finendo colpevolmente a sostenere la repressione in atto in Siria da oltre otto mesi e che ha causato finora l’uccisione documentata di oltre 4.000 persone. La loro tesi è che la Siria in rivolta non esiste. Esiste un popolo in ostaggio di uno scenario reale (il regime degli al-Asad in piedi da 41 anni) e di due potenziali minacce: l’invasione della Nato e la conseguente occupazione americano-sionista o l’avvento di un emirato salafita oscurantista anti-tutto. Il compito di questa legione di sostenitori italiani di al-Asad – tra cui spiccano numerosi esponenti più o meno noti del fronte antagonista trasversale tra destra e sinistra – è delegittimare la rivolta in corso. Descriverla come una montatura delle due principali tv satellitari arabe (al-Jazira e al-Arabiya), parte di un complotto americano per contrastare l’ipotetico fronte irano-russo-cinese, simbolo per loro della Resistenza al Male. […]

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