“L’Intervista” di Manuele Fior

“L’Intervista” è un libro a fumetti, edito da Cocoino Press, scritto e disegnato da Manuele Fior.

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Fior da molti anni vive a Parigi e lavora come illustratore e fumettista. Ha vinto alcuni dei più importanti premi internazionali (tra cui Angouleme 2011) con il suo precedente Cinquemila km al secondo, ed è ormai considerato un’autore di culto dalle nuove generazioni di appassionati. Nelle opere precedenti aveva usato il colore come elemento narrativo, con un gusto e un’abilità davvero rare, ma in quest’opera ha dimostrato di saper creare una gamma di emozioni altrettanto vasta utilizzando solo il bianco, nero e grigio di china e carboncino.

«Il Disegno è come un esercizio di pianoforte, esplori, ti migliori. È salute mentale, e un rifugio anche». Questo dice Fior, e parte da lì, dal segno grafico, dalla sperimentazione tecnica, dal libero fluire della mano, per arrivare alla narrazione. Quando traccia un segno non sa dove lo porterà, sa solo che quel gesto, quel colore o quel nero lo porteranno alla storia. È un’improvvisazione frutto di profonda consapevolezza, di “intuizione in atto”, in cui ogni gesto conduce a quello successivo, in un gioco, un’esplorazione profonda di sé e della materia con cui si gioca.

La materia con cui Fior gioca è il fumetto. Il fumetto nelle sue estensioni più ampie, dentro e oltre i suoi confini. Deve averne letti a tonnellate, nella Provincia degli anni novanta, mangiando Moebius a colazione, anime e supereroi a merenda, rubando con gli occhi dalle ultime riviste prima dell’estinzione le soluzioni creative di vecchi e nuovi autori.

Ha studiato Architettura a Venezia, e si vede. Ha interiorizzato una sintesi e un’estetica che è puro piacere della forma, della linea, dei pieni e dei vuoti. Ne L’intervista ci sono pagine che sembrano tratte dalle riviste anni cinquanta di design urbano, in cui cita a piene mani i suoi maestri e reinventa i paesaggi con i loro stessi paradigmi. La narrazione scaturisce anche dai luoghi, dalla creazione attenta di un’ambientazione.

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L’abilità straordinaria di Fior è proprio la combinazione perfetta di uno studio profondo e del flusso narrativo infantile che lo porta a scomparire nel foglio, a immergersi totalmente in un mondo creato dalla sua stessa matita e, per questo, per noi così credibile.

«Lo senti anche tu il rumore della pioggia, l’odore?» chiedevo incantata davanti alle tavole originali ( In mostra al MAMbo di Bologna, durante l’ultimo Bilbolbul-Festival internazionale del fumetto e dell’illustrazione). Piove sulle montagne, sui boschi, sulla città, in migliaia di piccole gocce di china, e sembra vero. Ma L’Intervista non è un fumetto di realtà, o almeno, non la nostra. Parla di un futuro altro ma non troppo, in una Udine “dopo i moti”, che parte circa nel 2048 e finisce molto dopo.La provincia italiana è di per sé un contrasto col futuro fantascientifico, quasi surreale.

Fior vive all’estero da molti anni ormai, ma scava nella memoria (e in Google street view) per restituirci i paesaggi della sua infanzia, in cui il casello ferroviario diventa, come in Incontri ravvicinati del terzo tipo, il luogo in cui ha inizio il contatto, umano e extraterrestre.

L’intervista non è una scatola vuota, non è solo lo scenario… è piena di uomini, donne, relazioni. Fior dice di aver letto tutto Freud prima di iniziare a scrivere e in effetti la psicanalisi e la cultura viennese del primo novecento sono un elemento costante nei suoi libri (basti pensare a La Signorina Else di Arthur Schnitzler) per il gusto grafico e il segno, ma anche per l’indagine profonda dei personaggi, il simbolismo, la sensualità.

Dora è un personaggio vivo, una donna giovane giovane che sa vedere oltre, sentire oltre e dare inizio al cambiamento da cui Raniero, uomo antico antico, verrà travolto e sconvolto. Nella “nuova convenzione”, cui lei e le sue amiche hanno aderito, la prima regola è la non esclusività emotiva e sessuale, e in essa vedono la soluzione al fallimento dell’eterno modello di coppia e famiglia. Molto ancora è da sperimentare, difficile è superare la gelosia, la pulsione all’amore esclusivo, la paura. È una società che continua il suo mutamento, in cerca di nuove soluzioni ed evasioni. Un futuro né distopico né ucronico, ma neutro come ogni tempo.

Come dice Fior stesso in un’intervista: «Mi piace pensare che il futuro è esattamente come il presente, una complessità di cose che si sono risolte e di nuove sfide. Non la fine di qualcosa, ma una tappa come le altre. Per me questa è l’idea positiva del futuro».

Manuele Fior, L’Intervista
Coconino Press, 2011
175 pag. B/N

Altre pubblicazioni di Manuele Fior
Rosso oltremare, Coconino Press, 2006
La signorina Else, Coconino Press 2009
Cinquemila chilometri al secondo, Coconino Press 2010

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