#imprudenze2013: il volto dell’Italia che torna in scena

p style=”text-align: left;”>Poco più di tre mesi fa nasceva Com’è bella l’imprudenza : il primo progetto editoriale online interamente ideato, curato e realizzato da il lavoro culturale. Oggi, dai semi dello stesso progetto, nasce un nuovo percorso: #imprudenze2013, un viaggio per l’Italia dei teatri occupati.

Da ormai due anni l’Italia assiste ad una vera e propria fioritura di esperienze nuove e creative che si realizzano in luoghi della cultura fino a quel momento abbandonati o maltrattati. Dalla riqualificazione di spazi architettonici che tornano ad essere riempiti della vita che gli spetta, alla pratica quotidiana di un “comune” che torna a definirsi, questi teatri restituiscono a una lettura dello stato di salute/malattia del nostro paese, alcuni spunti narrativi e d’analisi davvero interessanti che necessitano di essere raccolti, analizzati, discussi e rilanciati.

#imprudenze2013 è un viaggio mosso proprio da questo desiderio misto a necessità di esperienza e comprensione.

La prima tappa sarà domani, 17 aprile alle ore 18,00 al Nuovo Cinema Palazzo di Roma.

Per seguire da vicino il percorso di questa impresa imprudente basterà seguire gli aggiornamenti che verranno periodicamente pubblicati sul blog #imprudenze2013, sulla pagina fb di Com’è bella l’imprudenza e seguendo su twitter @lavoroculturale con #imprudenze2013.

Di seguito la presentazione del progetto:

#imprudenze2013

Un progetto ideato e curato da
Silvia Jop

in collaborazione con
il lavoro culturale

con il sostegno di
progetto bianciardi
con la consulenza di
Roberto Ciccarelli

il contributo fotografico di
Pietro Pasquetti

e la partecipazione attiva di

Nuovo Cinema Palazzo, Teatro Valle Occupato, Teatro Marinoni Bene Comune, Sale Docks, Teatro Coppola dei cittadini, La Balena, Teatro Garibaldi Aperto, Macao, Teatro Rossi Aperto, Teatro Pinelli Itinerante, Cinema America Occupato

Nel dicembre 2012 il blog de il lavoro culturale ha pubblicato Com’è bella l’imprudenza: un ebook, introdotto da un contributo del giurista Ugo Mattei, contenente le autobiografie brevi dei teatri e degli spazi della cultura occupati negli ultimi due anni in Italia.
A distanza di pochi mesi dalla sua uscita, questo coro di imprudenze, con uno zaino pieno di domande sulle spalle, si metterà in viaggio per andare ad incontrare i protagonisti e le protagoniste delle storie raccolte tra i propri spartiti: da Roma a Napoli passando per Catania e Palermo. Da Messina a Milano, passando per Venezia e Pisa, facendo ritorno a Roma.
Com’è bella l’imprudenza viaggerà per l’Italia mossa dal desiderio di tessere il filo che intercorre tra il portato delle testimonianze sviluppate nei mesi scorsi e quelle che abitano tutt’oggi i medesimi luoghi.

– – – –

Quale relazione intercorre tra le istanze che hanno portato all’occupazione di questi spazi e quelle che a più di un anno o una manciata di mesi di distanza, continuano a nutrire il desiderio di abitarli e risignificarli?

Che rapporto c’è oggi tra questi luoghi rinati e i territori in cui sono ri-sorti?

Quali sono le specificità delle realtà che abitano ogni spazio e quali i punti di contatto con le altre realtà fiorite lungo tutta la penisola nel trascorrere del tempo?

Quale funzione riveste il web 2.0 nella costruzione di queste nuove soggettività, nella produzione delle loro identità e nella gestione delle loro relazioni?

Quali sono i temi politici e le tematiche culturali, i termini fondanti e le parole chiave che animano paradigmi e sintassi di questo contagio che agisce producendo una liberazione progressiva dei luoghi dell’arte abbandonati di questo paese?

Navigando dalla cultura dei Beni Comuni alla pratica del coworking, dalla critica delle istiuzioni correnti alla fondazione di nuovi soggetti giuridici, Com’è bella l’imprudenza viaggerà raccogliendo le parole, le immagini e i suoni degli attori e le attrici di questo nuovo straordinario spettacolo di cui l’imprudenza è prima sceneggiatrice.

Ad accompagnare il percorso di queste pagine scritte e ancora da scrivere, ci saranno le parole di Luciano Bianciardi, riadattate da Angelo Romagnoli, all’interno del progetto bianciardi, in “Non leggete i libri, fateveli raccontare”.

Scarica Com’è bella l’imprudenza in formato epub

Scarica Com’è bella l’imprudenza in formato mobi

Close