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Democrazie della ricostruzione

L’Aquila. 900 giorni dopo. Oltre 35.300 le persone ancora fuori dalle loro abitazioni. Le scosse continuano, seppure con minore intensità e frequenza. La ricostruzione delle abitazioni danneggiate dal sisma fuori dal centro storico procede faticosamente. Il centro storico, uno dei più grandi e preziosi d’Italia, resta per lo più inaccessibile. La comunità, sfaldata. Certamente forte, a tratti stanca. Le Istituzioni, confuse. Almeno in apparenza.

Pratiche di vita sovietica

Nato in URSS – Vasile Ernu di Milena Pavlović Art e illustrazione di copertina: IFIX Nato in URSS (Hacca, 2010) è il libro d’esordio di Vasile Ernu, scrittore e filosofo romeno nato nella Bessarabia sovietica. CCCP (acronimo russo SSSR, Союз Советских Социалистических Республик, Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) è la sigla che Ernu racchiude in una Pepsi. Lo scrittore romeno, classe 1971, presenta il suo primo lavoro con questa immagine di copertina, forse variazione di quell’“Enjoy CCCP” di Giovanni Lindo Ferretti realizzato ad imitazione grafica del marchio Coca-Cola. La scelta di Ernu non è casuale. All’importanza testuale e contestuale dell’acronimo CCCP, lo scrittore accosta, in primis, l’immediatezza della fruizione di un’immagine i cui colori, comuni a molte delle bandiere nazionali dei popoli slavi, alludono ad una sorta di panslavismo, e, in un secondo momento, rimanda al significato mediato richiamante quei mondi, pubblicitario e mediatico, definiti da Ernu l’uno produttore di quei “consumatori” che hanno portato alla fine dell’Urss, l’altro produttore di una latente, perfida e sofisticata (e non palese come quella sovietica) propaganda di vincitori di guerra. Vasile Ernu compie un lungo viaggio nella vita di un popolo che oggi non esiste più, se non nella memoria di tutti coloro […]

NPC!11 Non si può coprire qualcosa che brucia

di Francesco Tommasi Nasce in Valdarno il Festival Ne Pas Couvrir: una valle stretta fra le colline del Chianti da un lato e la catena montuosa del Pratomagno dall’altro, un territorio racchiuso da confini votati all’agricoltura mezzadrile. Mentre nel centro della valle, come per opposizione, le risorse disponibili hanno permesso lo sviluppo di piccoli centri urbani e industriali. Un fiume con il suo carico di detriti forniva la materia prima per la costruzione edile: cave sempre attive prelevavano dal suolo sabbia e rena, indispensabili per la costruzione delle nuove periferie. Non mancava la manodopera dei contadini che lasciavano l’altezza della campagna e la dura vita della mezzadria per trasformarsi in cittadini, operai, impiegati, minatori e riempire gli abitati popolari che qualcuno ancora oggi chiama “case Fanfani”. La miniera di lignite, o come viene chiamata localmente con il suo nome generico carbon fossile, era il motore propulsivo dello sviluppo industriale della zona. Il combustibile, trasportato con il trenino che parte e va come recita un famoso canto [1], veniva utilizzato, oltre che per il riscaldamento domestico, per alimentare le fucine dello sviluppo industriale: l’altoforno per la produzione del ferro de “La Ferriera del Valdarno”, le caldaie della centrale termoelettrica e le fornaci […]

Vincenzo Cascone – Iblei. Storie e luoghi...

Registrazione audio dell’incontro con Vincenzo Cascone, autore del film Iblei. Storie e luoghi di un parco, sui temi dell’identità culturale e della patrimonializzazione. Con Fabio Mugnaini (docente di Antropologia – Università di Siena) e Stefano Jacoviello (docente di Semiologia dello spettacolo – Università di Siena). Coordinato da Mariateresa Grillo (antropologa, operatrice editoriale). Evento speciale del seminario “il lavoro culturale”.

Arance Rosarno

Le arance non cadono dal cielo

“Le arance non cadono dal cielo” è una frase di uno striscione che è stato affisso davanti al Ministero dell’Agricoltura a Roma da un centinaio di braccianti africani di Rosarno, il 7 gennaio 2011.

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