Stefano Jacoviello

Per Franco Fortini

Si è inaugurata ieri Memorie per dopo domani, rassegna di incontri, proiezioni, esposizioni e letture per ricordare Franco Fortini, a venti anni dalla sua scomparsa. Si inserisce in questa manifestazione il pomeriggio di letture del 29 novembre, a cura di Incontrotesto, Stefano Dal Bianco e Guido Mazzoni, con musiche di Stefano Jacoviello.

Shifting Borders. Prospettive europee sulla cre...

In occasione dell’uscita del volume a cura di T. Sbriccoli & S. Jacoviello, con una prefazione di Ulf Hannerz, Shifting Borders. European Perspectives on Creolisation (Cambridge Scholars Publishing), dedicato all’analisi dei processi di “creolizzazione” che caratterizzano l’Europa contemporanea e al ripensamento stesso di quel concetto, pubblichiamo in anteprima alcuni estratti dall’introduzione.  Il volume è il frutto della ricerca scientifica condotta all’interno del Progetto Europeo Playing Identities: migration creolisation creation

Fatti, rifatti, contraffatti

Ancora oggi a parlare di Bianciardi di Stefano Jacoviello Film, libri, documentari, canzoni, articoli, convegni, e ora anchespettacoli teatrali. Il pensiero di un uomo sopravvive, anche a lui stesso, nella serie di interpretazioni che lo seguono. Così si ha l’impressione di un dialogo che attraversi il tempo. Così si costruiscono le tradizioni. Fedeltà o infedeltà, al pensiero o alla persona: sono atteggiamenti interpretativi che alimentano quesiti per i filologi, i critici, i familiari, talvolta anche per i semplici passanti, acquirenti o spettatori chiamati a dar “da posteri” una sentenza qualsiasi. Nel discutere sull’attualità di Bianciardi sarebbe interessante capire quanto possa contare oggi il suo pensiero, quale sia e cosa ne resta, e quanto invece sia importante, o invadente, “il mito di un antieroe” che si è costruito a partire dalle sue narrazioni. La finzione autobiografica dei suoi romanzi è stata lo strumento più efficace per irridere il passaggio obbligato “dalla cronaca alla storia”, la progressione “dal neorealismo al realismo” che attanagliava la critica militante del dottor Fernaspe nella Milano degli anni Sessanta. Poi questa narrazione è diventata immediatamente la base per una biografia: racconto di una realtà che a sua volta era stata una finzione servita a raccontare una realtà che, […]

Shun Li e il poeta, fra la laguna e il cielo

Note su Io sono Li, il nuovo film di Andrea Segre di Stefano Jacoviello In cosa consiste la poesia? Trovare corrispondenze inattese fra le salienze del mondo che diventano rime, ritmi; inventare armonie, che a quel mondo danno un volto nuovo. È ciò che fa Bepi “il poeta” istriano con le parole di una lingua non sua: l’italiano o il chioggiotto. È ciò che fa Lian, ragazza cinese dall’occupazione misteriosa, eseguendo i movimenti del Qi gong davanti alle onde di un mare Adriatico dal volto quotidiano. È ciò che Shun Li cerca di ritrovare, posando sul pelo dell’acqua lumi di carta a forma di fiore che, con il loro baluginare, illuminano la notte di una vita cacciata nell’interiorità dalla segregazione. È ciò che fa Andrea Segre, seguendo il percorso di quel lumino sulla superficie quieta della laguna, e spiccando da lì un movimento di camera improvviso che rima con la campata di un ponte e rivela immediatamente le risonanze fra le vite di chi oggi abita la provincia italiana. Io sono Li, il nuovo film di Andrea Segre, dimostra che queste risonanze, alla base della poesia, permettono di indagare la realtà ancor meglio di ciò che per genere – ovvero […]

Note su Io sono Li, il nuovo film di Andrea Segre

Shun Li e il poeta, fra la laguna e il cielo. In cosa consiste la poesia? Trovare corrispondenze inattese fra le salienze del mondo che diventano rime, ritmi; inventare armonie, che a quel mondo danno un volto nuovo. È ciò che fa Bepi “il poeta” istriano con le parole di una lingua non sua: l’italiano o il chioggiotto. È ciò che fa Lian, ragazza cinese dall’occupazione misteriosa, eseguendo i movimenti del Qi gong davanti alle onde di un mare Adriatico dal volto quotidiano. È ciò che Shun Li cerca di ritrovare, posando sul pelo dell’acqua lumi di carta a forma di fiore che, con il loro baluginare, illuminano la notte di una vita cacciata nell’interiorità dalla segregazione. È ciò che fa Andrea Segre, seguendo il percorso di quel lumino sulla superficie quieta della laguna, e spiccando da lì un movimento di camera improvviso che rima con la campata di un ponte e rivela immediatamente le risonanze fra le vite di chi oggi abita la provincia italiana. Io sono Li, il nuovo film di Andrea Segre, dimostra che queste risonanze, alla base della poesia, permettono di indagare la realtà ancor meglio di ciò che per genere – ovvero per un’idea socialmente […]

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