
Dieci anni da piazza Tahrir
Che cos’è oggi una rivoluzione?
Se gli studi sul maggior partito libanese sciita Hezbollah sono ormai prolifici, Come uno Stato: Hizbullah e la Mimesi Strategica di Marina Calculli offre un’analisi acuta e per certi versi insolita.
Una recensione a Hevalen. Perché sono andato a combattere l’Isis in Siria di Davide Grasso, ultima uscita della collana Quinto Tipo di Alegre.
Mathias Énard ha vissuto a lungo in Siria. Una sua riflessione su quello che lì sta accadendo. Traduzione di Lorenzo Alunni.
A fronte di dibattiti pubblici sempre più islamofobici ed etnocentrici, spesso focalizzati sulla costruzione dell’arabo-musulmano come “pericoloso” in quanto irrimediabilmente “diverso”, pubblichiamo questo articolo di Enrico Bartolomei ed Estella Carpiche che intende sviluppare ulteriormente, affrontando la questione del paradigma religioso-confessionale con cui spesso vengono interpretati il Medio Oriente e il mondo arabo, la critica avviata dal gruppo di studiosi su il male della banalità.[*]
Il rischio di percepire in maniera distorta i conflitti che infiammano varie regioni del mondo, più o meno lontane dal cuore della Fortezza Europa, è un ostacolo che da sempre chi tenta di osservarli deve fronteggiare.
Sono tanti i profughi siriani che dai centri siciliani transitano dalla stazione di Villa San Giovanni (Rc), quasi ogni sera, per raggiungere Milano e poi le loro mete di emigrazione nel nord dell’Europa. Da maggio, il “Comitato solidarietà migranti” ha allestito, grazie al supporto fattivo del territorio che ha risposto alla richiesta di aiuto con cibo e beni di primissima necessità, un presidio volontario di accoglienza per rispondere ai bisogni dei migranti ed operare un controllo a garanzia ed a tutela dei loro diritti. In attesa del treno gli uomini e le donne (moltissime in avanzato stato di gravidanza) raccontano le loro storie e le traversie affrontate per terra e per mare prima di raggiungere le coste italiane, mentre i bambini si divertono con gli spettacoli dei Pagliacci Clandestini, clawnerie sociale che regala loro palloncini e momenti di serenità.
Il 16 febbraio 2014, Andrew Harper, responsabile in Giordania dell’agenzia ONU per i rifugiati UNHCR, scatta una foto nel deserto che divide il paese dalla Siria.