
Dieci anni da piazza Tahrir
Che cos’è oggi una rivoluzione?
Se gli studi sul maggior partito libanese sciita Hezbollah sono ormai prolifici, Come uno Stato: Hizbullah e la Mimesi Strategica di Marina Calculli offre un’analisi acuta e per certi versi insolita.
Una recensione a Hevalen. Perché sono andato a combattere l’Isis in Siria di Davide Grasso, ultima uscita della collana Quinto Tipo di Alegre.
Mathias Énard ha vissuto a lungo in Siria. Una sua riflessione su quello che lì sta accadendo. Traduzione di Lorenzo Alunni.
A fronte di dibattiti pubblici sempre più islamofobici ed etnocentrici, spesso focalizzati sulla costruzione dell’arabo-musulmano come “pericoloso” in quanto irrimediabilmente “diverso”, pubblichiamo questo articolo di Enrico Bartolomei ed Estella Carpiche che intende sviluppare ulteriormente, affrontando la questione del paradigma religioso-confessionale con cui spesso vengono interpretati il Medio Oriente e il mondo arabo, la critica avviata dal gruppo di studiosi su il male della banalità.[*]
Il rischio di percepire in maniera distorta i conflitti che infiammano varie regioni del mondo, più o meno lontane dal cuore della Fortezza Europa, è un ostacolo che da sempre chi tenta di osservarli deve fronteggiare.
Il 16 febbraio 2014, Andrew Harper, responsabile in Giordania dell’agenzia ONU per i rifugiati UNHCR, scatta una foto nel deserto che divide il paese dalla Siria.