
Bruxelles, «La Stampa» e i sostenitori di crimi...
Dopo gli ultimi attentati di Bruxelles «La Stampa» sceglie di intervistare due singolari esperti.
Dopo gli ultimi attentati di Bruxelles «La Stampa» sceglie di intervistare due singolari esperti.
Una riflessione attorno a Il trucco. Sessualità e biopolitica nella fine di Berlusconi (Ediesse, 2014), l’ultimo libro di Ida Dominijanni.
Sabato ho letto “lode all’impotenza” di Christian Raimo, a proposito dei massacri israeliani a Gaza. Raimo, riprendendo Kurt Vonnegut, spiega che “non c’è nulla di intelligente da dire sugli ultimi bombardamenti a Gaza”. Non una provocazione, ma un articolo scritto attentamente e in maniera molto articolata. Una presa di posizione che annuncia pubblicamente la difficoltà di fronte alle urla e agli strilli ripetitivi che accompagnano la questione palestinese, che Raimo (impropriamente) chiama “il conflitto”. Raimo (che durante i periodi meno spettacolari di violenza non pubblica inviti al silenzio) si accoda a Ida Dominijanni che il giorno prima, in un rumoroso silenzio, aveva postato sul suo profilo facebook la sua incapacità di reggere “la ripetitività del conflitto israelo-palestinese e dei relativi dibattiti”. Raimo si accoda a Dominijanni, e Michele Serra, dall’amaca di La Repubblica, si accoda a Raimo e Dominijanni, spiegando che il silenzio invocato dai colleghi non è indifferenza. Di fronte alla ferocia e alla ripetitività degli eventi la sospensione della parola è meglio di uno sproloquio. Certo, viene da dire, meglio muti che inutilmente ripetitivi. Ma porre la questione come se appunto di fronte all’ennesimo massacro l’alternativa sia unicamente tra ripetitività e silenzio intelligente rischia di impoverire enormemente il dibattito […]