Multisegnalazioni #2
La seconda uscita della rubrica di multisegnalazioni editoriali a cura di Alberto Prunetti.
La seconda uscita della rubrica di multisegnalazioni editoriali a cura di Alberto Prunetti.
Il 27 febbraio presso la Sala storica della biblioteca degli Intronati di Siena, si è inaugurata la mostra “Mario Luzi. Un segno indelebile. Presenze e incontri in terra di Siena”. Una rassegna di scritti, immagini e video che testimoniano le tracce del poeta nella storia del territorio senese.
Continua lo spazio di approfondimento su Franco Fortini, in parallelo con l’iniziativa Memorie per dopo domani.
Le fotografie provengono dall’Archivio Fortini, promotore insieme alla Regione toscana e all’Istituto Storico per la Resistenza di Siena, della rassegna dedicata a Franco Fortini Memorie per dopo domani, in occasione del ventennale dalla sua scomparsa, all’interno del quale si inserisce l’evento organizzato questo pomeriggio.
Si è inaugurata ieri Memorie per dopo domani, rassegna di incontri, proiezioni, esposizioni e letture per ricordare Franco Fortini, a venti anni dalla sua scomparsa. Si inserisce in questa manifestazione il pomeriggio di letture del 29 novembre, a cura di Incontrotesto, Stefano Dal Bianco e Guido Mazzoni, con musiche di Stefano Jacoviello.
Riproponiamo un testo di Franco Fortini pubblicato nel 1971 da Guaraldi Editore in una raccolta di contributi dal titolo “Contro l’industria culturale. Materiali per una strategia socialista”. Prosecuzione di un dibattito iniziato in un altro libro, “Politica culturale?”(1970), “Contro l’industria culturale” raccoglieva saggi di analisi sul funzionamento della «macchina dell’organizzazione della cultura, come si struttura e si articola il campo intellettuale, quali rapporti intercorrono tra i vari linguaggi e i vari media».
Nel 1957 esce nell’Universale Economica Feltrinelli Il lavoro culturale, l’ironica storia di un intellettuale di provincia che, convinto della forza emancipatrice della cultura, con l’aiuto del fratello minore e il sostegno di un manipolo di intellettuali anarcoidi, sperimenta le forme dell’organizzazione culturale tipiche del decennio immediatamente successivo al dopoguerra [1].