ecologia

Appunti di ecologia della fine/2

Come attrezzarsi intellettualmente e politicamente di fronte ai disastri del clima. La seconda di una serie di riflessioni basate su quelle proiezioni dell’immaginario (le Simulazioni Politiche di Previsione) che, corrette o meno, hanno l’obiettivo di provocare una discussione su possibili scenari futuri. Sbilanciarsi sul futuro è un’operazione poco rassicurante e approssimativa. Per quanto la si possa fondare su una minuziosa analisi del presente, sarà sempre un tuffo nella piscina gelata, un salto nel vuoto. Qui la prima uscita del ciclo “Appunti di Ecologia della fine”.

Poveglia: e d’improvviso è Venezia

Piccola storia di una grande impresa. A Venezia nelle ultime settimane un gruppo di cittadine e di cittadini ha deciso di tentare di impedire che l’ennesimo pezzo di città, messo all’asta dal Demanio, venisse privatizzato dal ricco imprenditore di turno.

Su “In viaggio con Alex” di Fabio L...

Proseguiamo il nostro approfondimento sul pensiero e l’opera di Alexander Langer, rileggendo la recensione del libro di Fabio Levi (In viaggio con Alex, Feltrinelli 2007); qui e qui gli articoli precedenti

I raccoglitori di memorie. Intervista ad Andrea...

di Massimiliano Coviello e Tommaso Sbriccoli [*] (pubblicato su “alfabeta2”, n. 10 – giugno 2011) Egitto, Tunisia, Libia: la caduta dei regimi dittatoriali nordafricani sta producendo stravolgimenti politici ed economici di portata internazionale. Intanto, il mondo politico italiano si dichiara spaventato dall’esodo biblico di migliaia di persone verso le coste. I media ci informano costantemente sugli sbarchi a Lampedusa, sull’intervento delle forze dell’ordine e dell’esercito per contenere l’“orda di clandestini” e garantire la sicurezza, ma troppo spesso dimenticano di raccontare le difficoltà di integrazione sociale e lavorativa che i migranti giunti in Italia devono affrontare. Per provare a dare voce a queste emergenze e, soprattutto, per cercare di trovare alcune chiavi di lettura, abbiamo intervistato Andrea Segre, regista di numerosi documentari e dottore di ricerca in Sociologia della Comunicazione. Massimiliano Coviello: Il tuo ultimo documentario, Il Sangue Verde (2010), inizia con una sequenza girata all’interno della Fabbrica dell’Opera Sila dove più di 1500 africani hanno vissuto in condizioni di degrado prima di essere costretti ad andarsene. Ad accompagnare lo spettatore tra gli oggetti abbandonati dai braccianti all’interno della fabbrica c’è il ghanese Salis, un “raccoglitore di memorie altrui”. Nel tuo racconto la memoria si affianca alla testimonianza diretta dei raccoglitori di […]

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