Passato e futuro delle forme di Amatrice
Una visione critica dei piani per la ricostruzione
Le testimonianze raccolte appartengono ad un tracciato spontaneo che ha visto coinvolte Amatrice, Arquata del Tronto, Norcia, Camerino. Nel rispetto dei silenzi, in un itinerario cadenzato entro pochi giorni, si sono rese evidenti le riflessioni di chi, durante l’incontro, ha desiderato affermare la propria condizione senza forzature e richieste. Attraverso lo sguardo della Gestalt, definibile sostanzialmente come “terapia dell’ovvio”, si lavora sull’ascolto di ciò che spontaneamente emerge dal territorio o dal singolo. Nel Counseling, ovvero nella relazione d’aiuto, l’ascolto che si organizza in un metodo non è già più ascolto. Non si può parlare qui di interviste ma di ascolto profondo o ascolto attivo.
I terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno colpito Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, si comprendono viaggiando nell’epicentro tra Campotosto, Amatrice, Norcia e Visso, tra sensi unici alternati, segnaletiche gialle, paesaggi trasformati, luoghi scomparsi e generati.
Venerdì 21 aprile è stato inaugurato all’Aquila un progetto unico nel suo genere, lo Stato delle Cose: un viaggio nell’Italia dei terremoti attraverso oltre 10.000 fotografie prodotte da oltre 60 fotografi. Il suo ideatore Antonio Di Giacomo ha chiesto ad alcuni curatori di Sismografie una riflessione sulla gestione dei terremoti in Italia, che qui pubblichiamo accompagnata da alcune foto tratte dal progetto*.
Discorsi in divenire sul terremoto dell’Appennino Piceno-Laziale.