
Passato e futuro delle forme di Amatrice
Una visione critica dei piani per la ricostruzione
Le testimonianze raccolte appartengono ad un tracciato spontaneo che ha visto coinvolte Amatrice, Arquata del Tronto, Norcia, Camerino. Nel rispetto dei silenzi, in un itinerario cadenzato entro pochi giorni, si sono rese evidenti le riflessioni di chi, durante l’incontro, ha desiderato affermare la propria condizione senza forzature e richieste. Attraverso lo sguardo della Gestalt, definibile sostanzialmente come “terapia dell’ovvio”, si lavora sull’ascolto di ciò che spontaneamente emerge dal territorio o dal singolo. Nel Counseling, ovvero nella relazione d’aiuto, l’ascolto che si organizza in un metodo non è già più ascolto. Non si può parlare qui di interviste ma di ascolto profondo o ascolto attivo.
I terremoti che tra agosto 2016 e gennaio 2017 hanno colpito Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo, si comprendono viaggiando nell’epicentro tra Campotosto, Amatrice, Norcia e Visso, tra sensi unici alternati, segnaletiche gialle, paesaggi trasformati, luoghi scomparsi e generati.
Per una rilettura del sisma della Campania e della Basilicata del 23 novembre 1980.
Pubblichiamo una riflessione di Stefano Portelli, antropologo, prodotta a partire dalle testimonianze che ha raccolto durante un viaggio ad Amatrice a 40 giorni dal recente terremoto.
Discorsi in divenire sul terremoto dell’Appennino Piceno-Laziale.
Giuseppe Forino ci offre una prima riflessione sul racconto che si sta man mano formando sul terremoto che ha colpito parte dell’Italia Centrale, tra il Lazio, l’Umbria, l’Abruzzo e le Marche.