Playing Identities, Performing Heritage

Fino al 10 dicembre 2016 documentaristi, studenti di cinema e nuovi media, studiosi e amanti del teatro, semplici spettatori potranno partecipare al concorso “Playing Identities Mashup Prize”.

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Le «Tout-Monde», c’est le monde actuel tel qu’il est dans sa diversité et dans son chaos.
Pour moi, le chaos n’est pas seulement le désordre,
mais c’est aussi l’impossibilité de prévoir et de régir le monde.
La relation signifie un rapport de transversalité et non pas de causes à effets”
Edouard Glissant

Nel 2007 laLut – Centro di Ricerca e Produzione Teatrale, insieme all’Università di Siena e grazie ai finanziamenti del Programma Cultura UE 2007-2013, ha iniziato il lungo percorso di Playing Identities, un progetto nato con l’idea di considerare la scena teatrale come strumento di indagine sulla costruzione dell’identità nella società contemporanea. Infatti, piuttosto che semplice luogo della rappresentazione, la scena è il luogo dove l’attore è costretto a negoziare la sua identità, attraverso le azioni che lo legano agli altri attori e di fronte al pubblico.

In un mondo dove le vite degli individui si intrecciano, si scambiano e si trasformano, la creolizzazione rappresenta il modello più adeguato a descrivere l’incontro, il confronto e lo scontro fra le diverse forme della cultura. Invece del multiculturalismo, che tende a neutralizzare le differenze, la creolizzazione parla di uomini in grado di creare e dissolvere confini, capaci di partire dalla diversità per inventare un linguaggio comune e gettare le basi per una società inclusiva da “guadagnare sul campo”. Playing Identities si è sviluppato negli anni lungo tre “stagioni”.

1. Playing Identities. Migration, Creolisation and the Commons

Nella prima fase “Migration, Creolisation and the Commons”, accanto alla produzione di Emigranti (S. Mrożek) con la regia di J. Stuhr, la Compagnia Balletto Civile fu chiamata ad incontrare gruppi di artisti in cinque città europee per realizzare con loro Creole Performance Cycle: una serie di azioni sceniche intitolata L’Ala, presentata in forma integrale a Siena nel Festival Voci di Fonte 2011.

2. Playing Identities. Acting, The Self and Society

La seconda fase ha visto la creazione di una “Summer School” triennale (2012-14), realizzata con l’Università di Siena. Stimolati dai docenti delle accademie coinvolte, studenti di diversa provenienza e formazione hanno avuto l’occasione di commisurarsi con le molte tradizioni teatrali europee ed extraeuropee, confrontandosi direttamente sulla scena attraverso la creazione condivisa di performance.

3. Playing Identities, Performing Heritage

Da questa esperienza nasce l’idea della terza fase “Performing Heritage”, finanziata dal Programma Creative Europe: usare il teatro come strumento per indagare la relazione fra il patrimonio culturale e le nuove identità europee. La scena è divenuta il luogo in cui sperimentare la creazione dal basso di identità legate ai processi di costituzione partecipata del sapere e della memoria di una comunità culturale, fatta di oggetti tangibili e intangibili. Per questo abbiamo chiesto a quattro gruppi di attori provenienti da Barcellona, Canterbury, Cluj e Vilnius di elaborare un soggetto che è stato sottoposto alla creatività di giovani registi stranieri. A Siena nell’estate 2015, dopo due settimane di incontro, mescolamento e scontro fra i partecipanti, sono stati selezionati gli abbinamenti fra i gruppi di performer e i quattro registi che nell’arco di un anno avrebbero dovuto condurre l’invenzione di una performance, assistiti da un mobiliser chiamato a mediare fra la creazione scenica e l’ambito sociale e politico in cui la performance si sarebbe collocata. I mobiliser inoltre hanno avuto il compito di estendere la comunità intorno alla scena, coinvolgendo altri soggetti attraverso l’uso dei social network e della piattaforma Panspeech.
Con l’assistenza di scienziati sociali esperti in arti performative, le quattro creole performance crew così composte hanno effettuato un fieldwork artistico per mettere meglio a fuoco i temi che hanno poi ispirato il ciclo presentato per la prima volta in forma integrale a Kilowatt Festival.

Fino al 10 dicembre 2016 documentaristi, studenti di cinema e nuovi media, studiosi e amanti del teatro, semplici spettatori potranno partecipare al concorso “Playing Identities Mashup Prize”.

Il concorso  rappresenta la fase finale del progetto. Tutti gli interessati potranno trovare la Open Call con il regolamento e i link per scaricare il materiale audiovisivo finora prodotto e rimontarlo con l’obiettivo di creare un mash-up capace di raccontare e reinterpretare da un nuovo punto di vista il progetto e i suoi contenuti. Il montepremi totale in palio è di 3000 euro.

I video selezionati saranno pubblicati su WelcomeTheatre, la piattaforma online nata per facilitare l’accesso al mondo del teatro.

 

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