Per Franco Fortini

Si è inaugurata ieri Memorie per dopo domani, rassegna di incontri, proiezioni, esposizioni e letture per ricordare Franco Fortini, a venti anni dalla sua scomparsa. Si inserisce in questa manifestazione il pomeriggio di letture del 29 novembre, a cura di Incontrotesto, Stefano Dal Bianco e Guido Mazzoni, con musiche di Stefano Jacoviello.

Locandina A3

Come era stato nel febbraio del 2013 in occasione di e ascoltami, come sai, serata dedicata alla poesia di Vittorio Sereni, la Biblioteca degli Intronati di Siena apre la Sala Storica per ospitare la lettura di testi di un poeta fondamentale per la città.

Il pomeriggio sarà anche l’occasione per presentare il volume pubblicato da Pacini editore in formato cartaceo e digitale – scaricabile gratuitamente on-line dal sito della casa editrice – con i materiali di alcuni incontri letterari avvenuti a Siena tra il novembre 2012 e il febbraio 2013. Vi sono raccolte le interviste al collettivo Sparajurij di «Atti Impuri», agli scrittori Aldo Nove, Alessandra Sarchi, Giulio Mozzi, Franco Loi e un contributo di Luca Lenzini – curatore anche del volume Oscar Mondadori di Tutte le poesie di Fortini uscito in questi giorni.

L’ultima sezione della raccolta, intitolata Un filo di fedeltà. Ricordando Vittorio Sereni (1913-1983), getta un ponte verso il pomeriggio di letture previsto il prossimo 29 novembre: accoglie infatti un poemetto inedito degli anni Ottanta, scritto da Franco Fortini all’amico Carlo Fini e custodito in forma dattiloscritta nell’archivio Fortini dell’Università di Siena.

I versi introduttivi, qui riportati, si riferiscono a una serie di eventi pensati in occasione del settantesimo compleanno del poeta, a Siena, città dove Fortini insegnava da anni Storia della critica letteraria. Il poeta ironizza sulla possibilità che la celebrazione in suo onore si possa realizzare in tempi brevi.

La scrittura di queste parole ispira al poeta un misto di ironia e amara riflessione sulla vecchiaia e si sovrappone inevitabilmente nei versi seguenti del capitolo con quello che di lì a poco – nel 6 settembre 1987 – avrebbe visto «una squadra / di letterati e di poeti» riuniti a Bocca di Magra per ricordare lo scomparso Vittorio Sereni, a cui il comune di Ameglia aveva deciso di intitolare una strada.

Proprio in quelle «archeologiche sale» della Biblioteca Comunale degli Intronati, dove più di vent’anni fa era stata prevista una mostra dedicata a Fortini, studenti, cittadini e docenti si incontreranno per dare spazio alla voce del poeta, unica protagonista, pur in assenza, di queste iniziative.

 

Dal Capitolo a Carlo Fini

I.

Spero tu venga, e con Luisa, a questo
poggio, mio caro Fini, che ti aspetta.
Quando che sia, per noi non sarà presto.

Notizie mi darai della stradetta
che, in Siena, di Galluzza porta il titolo
e della, che a lei sale, scala stretta.

Se non posso ora offrirti altro che un trito
provinciale melenso polveroso
ottocentesco metro di capitolo,

tu mi racconterai del laborioso
avvio di quella mostra che sue tende
sperare, e sue bibliografie, non oso;

di quella mostra, dico, che se attende
le archeologiche sale, ahi quanti affanni
e quanto oro vorrà da chi li spende!

Volgeranno più palii e più di un anno.
L’autore di Paesaggio con serpente
le cose lunghe sa che fine fanno.

Ma importa poco o non importa niente.

 

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