Ladakh, il Piccolo Tibet Indiano tra il Pakistan e la Cina.
Una zona di confine tra India, Cina e Pakistan: buddismo tibetano, islam sciita, induismo. Avvolgete questo luogo tra le catene montuose del Karakorum e dell’Himalaya, pochissime strade carrozzabili a raggiungere i villaggi più remoti, l’aria rarefatta degli oltre 4 mila metri, e avete il Ladakh, stato federale di Jammu e Kashmir, India settentrionale.
Come ogni territorio di confine, come il vicinissimo Kashmir, anche il Ladakh porta con sé turbolenze e tensioni. Nel 1959 la grande rivolta dei monaci tibetani a Lhasa provocò una reazione violentissima del governo cinese, che si tradusse in decine di migliaia di arresti, morti e deportazioni. Monaci e rappresentati del governo tibetano, incluso il Dalai Lama, migrarono in massa verso l’esilio nel vicino Ladakh. Da allora la regione nel nord dell’India è diventata punto di riferimento del buddismo. Oggi in Ladakh si discute se la strada della non violenza e la risoluzione chiamata “La Via di Mezzo”, auspicata dal Dalai Lama, sia l’unica soluzione possibile.
Insieme agli yak, trascorro alcuni giorni sul lago Tso-Moriri, luogo vicinissimo al cielo.