Da domani (lunedì 7 novembre) a venerdì 11 Novembre 2016 si terrà a Milano una settimana dedicata ai possibili intrecci fra antropologia e mondo del lavoro.
“Sarei un’antropologa, se fosse un mestiere”. Recentemente, in una delle mie peregrinazioni rizomatiche nel world wide web, mi sono imbattuto in queste poche parole, scritte da una laureata in antropologia che raccontava la sua esperienza di ricerca lavorativa, tra peregrinazioni, delusioni e disincanti. Questa frase, forse più una sentenza o un monito, credo rappresenti un ottimo punto di partenza per riflettere sul ruolo dell’antropologia come professione lavorativa nel mondo contemporaneo e sugli strumenti di cui la disciplina si dota affinché ciò avvenga. La questione che si pone è di grande importanza, soprattutto se analizzata in una più ampia e generale riconfigurazione socio-politica del mondo del lavoro in atto. In questo senso, infatti, il lavoro rappresenta sicuramente uno spazio sociale denso dove convergono e vengono riprodotti le tensioni e i conflitti che caratterizzano la contemporaneità. In questo complesso panorama, emerge dunque la possibilità e la necessità di costruire figure professionali capaci non solo di agire secondo i dettami del mercato, ma anche – e, forse, soprattutto – di operare in profondità nel tessuto sociale dove si sviluppa la propria attività.
Credere che sia unicamente responsabilità del mondo del lavoro dover intercettare queste nuove figure professionali equivale, a mio avviso, a credere nella mano invisibile di Adam Smith. Questo non esclude ovviamente che ci siano delle condizioni strutturali su cui si basa il mercato del lavoro e che alcune professioni risultino più appetibili di altre. Tuttavia, credo che emerga fortemente la necessità che gli enti preposti alla formazione dei giovani lavoratori e dei professionisti del futuro debbano porsi la questione dell’inserimento lavorativo dei propri studenti e contribuire dunque alla costruzione di piattaforme operative di scambio e di confronto tra luoghi di apprendimento, le università per esempio, e possibili luoghi di lavoro. Questa necessità si fa ancora più forte laddove il percorso formativo prevede un forte carattere di innovazione, creatività e critica sociale, ovvero nell’ambito delle scienze sociali e umane.
In questo senso, intendo segnalare un’iniziativa promossa dal Corso di Laurea Magistrale in Scienze Antropologiche ed Etnologiche dell’Università di Milano-Bicocca: la Milano Anthropology Week (7-11 Novembre 2016). Durante questa settimana gli studenti, i ricercatori e i docenti afferenti al Corso di Laurea promotore incontreranno la città di Milano e il mondo del lavoro. L’iniziativa nasce dunque nel solco delle necessità sopra elencate ed intende creare una solida piattaforma di incontro, confronto e scambio tra studenti, laureati in antropologia e “parti sociali”, ovvero imprese, aziende, cooperative, enti e istituzioni che costituiscono il mondo del lavoro.
Come ha sostenuto durante la presentazione dell’evento il Professor Ivan Bargna, Presidente del Corso di Laurea, “Siamo fermamente convinti che il mondo oggi abbia sempre più bisogno di antropologi: per poter meglio comprendere quello che accade intorno a noi e per fare del mondo un luogo più vivibile. L’antropologia non è solo interessante, può anche essere utile. Qualsiasi aspetto della vita e del lavoro oggi non può essere affrontato senza porsi la questione della diversità culturale e senza conoscere, in profondità, la vita delle persone in situazioni reali: proprio di questo si occupano gli antropologi. Comprendere la diversità culturale e la quotidianità delle relazioni interpersonali e di gruppo, significa accrescere le proprie risorse e poter meglio affrontare i problemi. Gli antropologi non li troviamo solo nelle foreste tropicali ma anche all’IBM, Lego, Samsung, Adidas e in una gran varietà di situazioni istituzionali, imprenditoriali e associative. A distinguerli non sono solo competenze culturali in specifiche aree del mondo, ma anche competenze trasversali che trovano applicazione negli ambiti lavorativi più diversi: la capacità di coniugare approccio olistico e aderenza a situazioni concrete, di affrontare situazioni estranee e impreviste in modo flessibile e creativo, così contribuendo alla soluzione di problemi.”
In questo scenario va letta la necessità e la puntualità della Milano Anthropology Week. Questa costituisce infatti non solo la possibilità di decostruire la figura dell’antropologo nell’immaginario comune più diffuso, ma anche di aprire nuove forme di collaborazione professionali e nuovi spazi lavorativi. Ritornando alla frase iniziale, a costituire l’antropologia come un mestiere.
Gli eventi promossi avranno luogo in differenti spazi della città, nel tentativo di promuovere lo scambio con la cittadinanza al di fuori degli edifici universitari. La settimana si articolerà in cinque tavoli tematici, coordinati da professori e ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, in cui gli ospiti, esempi virtuosi della reale possibilità di professionalizzazione della disciplina, avranno modo di raccontare la propria personale esperienza lavorativa e le attività promosse dal proprio ente di appartenenza. Allo stesso tempo, questi eventi costituiranno l’occasione per favorire e rafforzare la reciproca conoscenza fra mondo del lavoro, cittadinanza e studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze Antropologiche e Etnologiche, al fine di promuovere differenti forme di collaborazione (per esempio stage, tesi di laurea, ecc.) e rispondere a esigenze concrete (consulenze, progetti di ricerca concordati e con finalità pratiche). In questi incontri ci sarà dunque la possibilità di discutere, approfondire e confrontarsi a partire da alcuni esempi empirici, rielaborati secondo cinque possibili macroaree di intervento, ovvero: salute e educazione; turismo; migrazioni; cooperazione e ambiente; arte, cultura, musei e professioni creative.
A partire da lunedì 7 novembre, diverse realtà (associazioni, imprese, istituzioni, reti, forum, ong) dialogheranno con l’antropologia in diversi spazi della città di Milano (Università Milano Bicocca, Fabbrica del Vapore, Touring Club, Museo della Scienza e della Tecnologia).
Per indicazioni puntuali su orari, luoghi e ospiti è possibile consultare la locandina seguente o il sito ufficiale dell’evento.