La seconda tappa di Sandro Montefusco sulla Via della Seta.
Dall’Iran agli Emirati Arabi Uniti: due mondi distanti e opposti
A oltre trent’anni dalla rivoluzione islamica dell’ayatollah Khomeyni, mentre si inaspriscono le sanzioni degli Stati Uniti e crescono i malumori interni, ad agosto 2018 mi sposto dal nord-ovest del Kurdistan iraniano fino a sud a Shiraz, antica capitale della Persia. Un viaggio tra paradossi e contraddizioni di un paese con un passato complesso, un futuro incerto e un isolamento internazionale sempre più pericoloso. Nel Kurdistan le istanze autonome si scontrano col governo centrale che controlla i confini strategici con lo storico nemico iracheno. Nella capitale e nelle università cresce il desiderio di libertà e apertura; a Qom, città santa e conservatrice, le strutture religiose invece accentrano stabilmente il potere tra scuole coraniche, fedeli e propaganda.
Dall’Iran mi dirigo negli Emirati Arabi Uniti. Due mondi distanti e opposti. Poco da rilevare: lo smarrimento nei centri commerciali tra ricchi sauditi, gli occhi persi dei turisti occidentali nelle grandi boutique e verso le vette delle imponenti architetture. Le navette in partenza dagli hotel hanno un’unica destinazione: gli shopping mall.