Questa non è la via Emilia – Fotografia Europea in via Roma

Il lavoro culturale sarà mediapartner di “Questa non è la via Emilia”, la manifestazione organizzata dagli abitanti di via Roma all’interno del circuito Off del festival Fotografia Europea di Reggio Emilia. fineViaEmilia_piede

Durante le giornate inaugurali, che si svolgeranno dal 6 all’8 e dal 13 al 15 maggio, seguiremo le mostre e le performances in diretta su Facebook e Twitter con l’hashtag #FE16ViaRoma. Prima e dopo gli eventi, inoltre, pubblicheremo sul blog alcuni post di approfondimento. Ecco il primo. 

backstage locandine mirca lazzaretti 2L’Off di Via Roma è giunto quest’anno al terzo appuntamento (qui e qui gli articoli pubblicati sulle scorse edizioni). Una manifestazione molto particolare, che fa da controcanto all’ufficiale Festival della Fotografia Europea di Reggio Emilia: se il tema del circuito ufficiale per il 2016 è “La via Emilia. Strade, viaggi, confini”, quello di via Roma, coordinato dalla biosteria Ghirba, è “Questa non è la via Emilia”. I cinquecento metri di via Roma, infatti, partono proprio dalla via Emilia, nel centro della città, ma se ne differenziano profondamente: ai negozi delle grandi catene commerciali si sostituiscono i commercianti extracomunitari, i negozi di alimentari arabi, la lavanderia a gettoni, il piccolo salone da barbiere. E a contraddistinguere le mostre di fotografia è proprio la dimensione di quartiere, partecipativa, il fatto che a contare è il tessuto sociale e la volontà di renderlo più coeso e sorridente, anno dopo anno, tutto l’anno. Per metterle in piedi è stato necessario un lungo lavoro di organizzazione, che quest’anno ha visto la partecipazione del neonato Comitato dei cittadini di via Roma, di alcuni “simpatizzanti” non residenti e di cinquanta fotografi, molti dei quali provenienti da altre città, che hanno risposto a una call. E una certosina raccolta di fondi ancora in corso, crowdfunding compreso.

Durante le giornate del festival, le sedie fucsia poste fuori dai palazzi e dalle attività commerciali rappresenteranno l’invito ad entrare a visitare le mostre o le performances in corso, allestite nelle locations messe a disposizione dagli stessi abitanti.

via roma immaginaria
Già nei mesi scorsi gli abitanti del quartiere hanno offerto ospitalità ad alcuni fotografi, realizzando delle vere e proprie residenze d’artista, nelle quali erano compresi anche alcuni simpatici omaggi attivati grazie alla collaborazione degli esercenti: il taglio gratuito di capelli dal barbiere o dalla parrucchiera, un buono colazione o un piatto di cappelletti presso i ristoranti della via. Inoltre gli abitanti del comitato hanno invitato gli artisti a cena, li hanno accompagnati a visitare la città, instaurando con loro una relazione che ha permesso di creare opere site-specific. Così è stato per la Claudio Amadei Band, provenienti da Milano e Brescia: «Il nostro progetto si intitola Arrivano gli alieni: abbiamo costruito degli strumenti che permettono di creare forme aliene attraverso la luce» spiegano. Durante il servizio fotografico – realizzato in contesti di valore artistico-monumentale quali i Chiostri di San Domenico e Piazza della Vittoria – alcuni volontari sono stati coinvolti, nel ruolo di extraterrestri.

alieni
Tra le iniziative “speciali” c’è quella della fotografa reggiana Mirca Lazzaretti, che ha progettato una serie di manifesti pubblicitari i cui testimonial sono abitanti ed esercenti di via Roma, mescolati fra loro in un melting pot cui la vita stessa di quartiere li espone: la cuoca vegana posa insieme ai macellai, il postino insieme ai proprietari e agli inquilini dell’Hotel City (molti dei quali ospiti fissi dell’albergo), la manager insieme ai commercianti cinesi, l’abitante storico insieme alle ragazze della biosteria Ghirba, e così via.

E ancora, il laboratorio per bambini “Via Roma Immaginaria”, ispirato al lavoro di Bruno Munari, che porta alla scoperta della via attraverso giochi di tagli, inserti, grafiche e parole che trasformano gli edifici in luoghi.

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Il punto di forza di Fotografia Europea in via Roma lo ha forse colto al meglio la fotografa Claudia Fabris, ospite in alcune case del quartiere durante la sua permanenza in città:

L’esperienza della residenza in via Roma è riuscita in ciò che spesso i progetti di rigenerazione urbana falliscono parzialmente, ovvero la reale, concreta, curiosa e generosa partecipazione dei cittadini allo scambio e alla relazione con l’artista, che diventa così il catalizzatore di nuove dinamiche nella comunità e nuove traiettorie nella vita del singolo. Credo di aver compreso il motivo di questo completo successo: nel caso di Via Roma l’incontro con l’arte e gli artisti è partito dal basso, da una richiesta precisa degli abitanti che hanno sentito l’esigenza di trasformare i propri spazi quotidiani attraverso l’arte e non è stato calato invece dall’alto come spesso accade quando un soggetto culturale decide di intervenire in un territorio a cui non appartiene, senza che venga formulata alcuna richiesta in merito.

P.S.: Per visitare al meglio la via e i suoi palazzi, è disponibile gratuitamente l’App Audioguida Via Roma Trip: un “viaggio sentimentale dentro il quartiere” che permette di usare il proprio smartphone per “citofonare” agli abitanti, ascoltare le loro interviste e guardare le loro foto.


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