Secchiello, paletta e imprudenze: l’estate di lavoro culturale

Care lettrici e cari lettori, eccoci arrivati all’ennesimo agosto e, come ormai da rito, alla meritata pausa estiva. Anche quest’anno per continuare a nutrire questo spazio di approfondimenti abbiamo investito una dose massiccia di cuore e impegno.

È stato un anno intenso durante il quale la vita di ognuno di noi è radicalmente cambiata: per alcuni è arrivata la fine dell’Università, per altri quella di un dottorato, per altri ancora di un assegno di ricerca. L’interruzione di tanti percorsi diversi che fino a quel momento si erano dipanati nella stessa città, ha fatto sì che la condivisione di uno spazio comune smettesse di essere uno dei punti di forza pur essendo il perno centrale sul quale avevamo costruito i presupposti della coesione che in questi tre anni ci ha permesso di lavorare con il ritmo e l’intensità che abbiamo cercato sempre di assicurarvi.

Ma, senza farci intimidire dai cambiamenti e dalle difficoltà a cui è costretto chi oggi in Italia decide di intraprendere la strada del lavoro culturale, non abbiamo mai smesso di investire competenze, tempo, desideri e intenzioni nella vita di questo blog.

lavoroculturale.org è cresciuto negli anni grazie e assieme a voi: grazie alla costanza di chi ci segue dai primi passi, alla curiosità di chi ci ha scoperti di recente e a quella di chi ci scoprirà nel domani che segue ogni oggi.

Abbiamo cambiato pelle: abbiamo abbandonato la vecchia piattaforma per restituirci degli abiti che ci calzassero di più. Senza abbandonare la linea leggera ma decisa alla quale siamo affezionati, abbiamo fatto in modo che il nuovo sito restituisse un’agilità maggiore ai contenuti che vi abbiamo proposto e offrisse alle immagini uno spazio più adeguato.

Abbiamo alimentato e ampliato lo spazio dei Focus: oltre ad aver inaugurato Librillule, l’approfondimento dedicato all’editoria per l’infanzia, abbiamo arricchito gli approfondimenti dedicati alla scuola e i beni comuni, alla salute mentale, alle esperienze di liberazione degli spazi. Abbiamo dato nuova vita a Sismografie: il focus, dopo aver dato vita ad un  un libro dedicato  all’Aquila post-terremoto, ha mantenuto la sua periodicità sul blog e la sua attenzione sull’umanitarismo delle gestioni emergenziali  e sulla comunicazione del rischio sismico.

Abbiamo implementato la Piccola Biblioteca delle Scienze Umane confermando l’importanza di uno spazio editoriale aggiornato con costanza capace di dare una lettura complessa di alcuni dei testi che, giorno dopo giorno, riteniamo particolarmente preziosi.

A questo proposito, è stata decisiva la collaborazione avviata con la casa editrice Nottetempo che ha preso corpo a partire dalla traduzione e dalla pubblicazione, a cura di Nicola Perugini, della risposta che Judith Butler ha dato alle accuse di antisemitismo che le sono state rivolte prima della consegna del Premio Adorno, e che abbiamo ospitato su queste “pagine”.

Assieme a quelle in ambito editoriale, le collaborazioni non sono mancate: è stata la stagione di rete sPAZZI che, tra le righe di Reparto Agitati, è diventata officina di un progetto dedicato alla riqualificazione dei padiglioni abbandonati degli ex-manicomi. Si è confermata l’intesa con la letteratura di Incontrotesto e di 404: file not found con il loro ebook #CostruireStorie: nuovi linguaggi e nuove pratiche di narrazioneÈ proseguita anche la collaborazione con il “progetto bianciardi” che ha accompagnato lungo tutta la penisola Com’è bella l’imprudenza, la nostra prima piccola impresa editoriale online.

La pubblicazione di questo ebook, interamente dedicato alle esperienze di liberazione dei luoghi della cultura in Italia negli ultimi due anni, ci ha dato la possibilità di approfondire la riflessione attorno al lavoro precario e indipendente del mondo dell’arte e della cultura in questo paese. Raccogliere le voci di chi ha fondato e anima tutt’oggi questi spazi rinati ha portato, in un secondo momento, ad un passo ulteriore dell’indagine.

#imprudenze2013, ricerca itinerante sulla strada dei teatri occupati, è nata proprio da questo: dalla necessità emersa nel corso della pubblicazione dell’ebook, di effettuare un viaggio capace di incontrare le singole realtà che avevano contribuito, con la loro autorappresentazione collettiva, a tessere la narrazione di un’Italia che è tornata sulla scena.

Nel corso di questo mese perciò non vi lasceremo completamente soli sotto l’ombrellone: vi accompagneremo di tanto in tanto con alcune delle suggestioni raccolte da Silvia Jop in questo lungo viaggio per i teatri che se si è appena concluso. Se lo zaino finalmente giace ai piedi del tavolo, la penna ha appena cominciato la sua danza…

Buona estate!

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