
Esausto
In occasione della pubblicazione de “L’esausto” (Nottetempo, Roma, 2015) di Gilles Deleuze, pubblichiamo la nota introduttiva di Ginevra Bompiani.
In occasione della pubblicazione de “L’esausto” (Nottetempo, Roma, 2015) di Gilles Deleuze, pubblichiamo la nota introduttiva di Ginevra Bompiani.
Nel quadro della nostra collaborazione con edizioni nottetempo pubblichiamo in anteprima alcuni ritagli del nuovo libro di Giorgio Agamben, Il fuoco e il racconto (2014).
Breve recensione del “Piccolo dizionario dell’inuguaglianza femminile”, opera incompleta di Alice Ceresa uscita postuma per Nottetempo (2007), a cura di Tatiana Crivelli e con una postfazione di Jaqueline Risset.
Pubblichiamo una recensione di Caterina Bragantini alla raccolta di racconti Fra-intendimenti di Kaha Mohamed Aden (Nottetempo, 2010).
Pubblichiamo in anteprima la prefazione del testo di Thomas Macho “La vita è ingiusta” (traduzione di Antonio Lucci) edito da Nottetempo.
Come cambia la rappresentazione del Diavolo nel corso dei secoli? E perché cambia? Una recensione del “Ritratto del Diavolo” di Daniel Arasse (Nottetempo, 2012).
A chi spetta una buona vita? di Judith Butler è per noi un testo speciale, nato da una collaborazione tra la nostra redazione ed edizioni nottetempo, dopo che nel settembre del 2012 abbiamo dato spazio alla risposta di Butler alle accuse di antisemitismo che le sono state rivolte prima della consegna del Premio Adorno.
Pubblichiamo in anteprima alcuni estratti da Il minore dei mali possibili di Eyal Weizman appena uscito per Nottetempo.
Eyal Weizman, Il male minore [Pubblichiamo alcuni estratti del libro di Eyal Weizman, Il male minore (Nottetempo, Roma, 2009) relativi all’operazione israeliana Piombo Fuso del 2008-2009, nel tentativo di comprendere le logiche sottostanti quell’operazione e le continuità con l’attacco alla Striscia di Gaza degli ultimi giorni – la cosiddetta operazione “Pilastro di difesa”. Nella speranza che questi estratti possano aiutare a contestualizzare meglio le retoriche dell’“autodifesa”, della “proporzionalità” e gli altri dispositivi discorsivi che stanno ancora una volta offuscando una comprensione più profonda delle radici della violenza esercitata su Gaza e sulla sua popolazione].