La biblioteca del Terzo Reich
Cesena. Il Terzo Reich, di Romeo Castellucci. La mattina dopo, la Biblioteca Malatestiana.
Cesena. Il Terzo Reich, di Romeo Castellucci. La mattina dopo, la Biblioteca Malatestiana.
No, i libri non dialogano fra loro. Ma questi tre, stavolta, sì. Un montaggio.
Nel cimitero dei barconi di Lampedusa: il sublime come metodo Negli ultimi due anni, ogni volta che sono atterrato a Lampedusa – per una ricerca etnografica in corso e che verte sulla gestione medica e sanitaria delle frontiere europee – la prima cosa che ho fatto, appena lasciato il bagaglio in camera, è stata puntualmente andare al cosiddetto cimitero dei barconi, dove vengono ammassate le imbarcazioni dei migranti che tentano la traversata del Mediterraneo. La prima e immediata tappa era sempre quella, come fosse un parente permaloso da andare a salutare senza perdere tempo. Ma perché? Una volta può capitare, certo, ma alla seconda e terza volta che lo fai, e che lo fai senza averlo deciso prima, è spia di una volontà involontaria, o dell’esistenza di qualcosa che spinge a farlo. Ma cosa? Ho una risposta imbarazzante: la constatazione che ciò che provavo in quel luogo, insieme alla cupa tristezza di quei relitti e l’angoscia per l’incerto destino di chi li aveva utilizzati, era un certo senso di bellezza. E la constatazione che fossero sensazioni profondamente e problematicamente inestricabili. E, nell’ansia di dare un volto a quell’imbarazzante garbuglio emotivo, il codice che il mio immaginario mi offriva per dare […]
Su “Il ritorno del Barone Wenckheim” (Bompiani), di László Krasznahorkai.
Un cerimonia a Edimburgo, uno spettacolo di Romeo Castellucci a Parigi. Insieme.
“Non abbastanza per me” di Stefano Scodanibbio, in libreria per Quodlibet, raccoglie gli scritti e i taccuini del contrabbassista e compositore Stefano Scodanibbio (1956-2012), a cura di Maresa Scodanibbio e Giorgio Agamben.
Nel libro Fuga in Europa. La giovane Africa verso il vecchio continente, Stephen Smith profetizza un’imminente migrazione di massa di giovani africani in Europa. Ma i presupposti e i metodi delle sue argomentazioni lasciano spazio a perplessità.
Fra gli studenti del corso di Mendelsohn sull’Odissea ce n’era fu uno speciale: suo padre.