Nel Duemila il Sudafrica è diventato la nazione con il più alto numero di malati di Aids al mondo. In Quando i corpi ricordano Didier Fassin ricostruisce una crisi che, nel contesto del post-apartheid, ha scosso il rapporto fra sapere e potere e indaga come la memoria delle sofferenze collettive fa rivivere negli eventi del presente le tragedie del passato, con una riflessione che va al di là del caso sudafricano. Il volume, tradotto da Lorenzo Alunni, è pubblicato da Argo nella collana “Biblioteca di antropologia medica”, diretta da Tullio Seppilli. L’estratto che segue è la storia di Puleng, una delle numerose biografie individuali che Didier Fassin ripercorre.