Le foto di Sandro Montefusco lungo la nuova Via della Seta.
L’antica Via della Seta fu l’incontro di mondi che mescolarono merci a etnie e filosofie preziose, lunghe stagioni di pace a guerre sanguinose, mercanti a santi e mercenari. Oggi queste rotte sono ritornate protagoniste con i faraonici investimenti della Repubblica Popolare Cinese nella One Belt, One Road, la nuova Via della Seta. Infrastrutture, reti ferroviarie e portuali, nuove tecnologie, relazioni internazionali e sviluppo militare: tutto messo in campo, senza precedenti, per connettere merci e persone.
Atlas of Belt&Road è un personale racconto fotografico sulla Via della Seta, l’antico viaggio di mercanti e viaggiatori reso epico da Il Milione. Sei tappe da Venezia e Pechino, tra villaggi remoti e catene montuose, tra gli spazi sconfinati e le luci delle metropoli. Tutto ciò al giro di boa della One Belt, One Road, che potrebbe cambiare per sempre i connotati di intere regioni.
Dal Ghetto Ebraico di Venezia a Istanbul: la strada per l’oriente
Si parla spesso della crisi di identità delle nostre città più importanti. Svuotate della capacità di scrivere ancora la Storia, diventano enormi botteghe per turisti. Venezia ne è l’emblema. Con il centro in mano agli affittacamere e le grandi navi da crociera a deturpare i canali, è difficile trovare luoghi che possano rappresentare ancora qualcosa di autentico. Campo di Ghetto Nuovo, nel quartiere ebraico, è un luogo protetto dal tempo. Nel silenzio racconta con discrezione la sua storia di sopravvivenza. La quiete del ghetto, le botteghe di artigiani e artisti, i ristoranti kosher, le sinagoghe, i ritmi delle preghiere, il passeggio di kippah e borsalini appaiono atti rivoluzionari di resistenza, in una città che rischia ogni giorno di essere l’ombra di ciò che fu.
Chiunque si fosse spinto a oriente attraversando la via balcanica o navigando nel Mediterraneo, avrebbe certamente incontrato l’antica Costantinopoli per poi procedere verso l’Anatolia. Istanbul a cavallo di due continenti è incrocio di mondi distanti, caleidoscopio di divisioni e identità, specchio di anime diverse: laica e integralista, europea e asiatica, progressista e conservatrice. La visito nei primi giorni di maggio del 2019, mentre il governo reprime le forme di dissenso del primo maggio e le comunità religiose si preparano al Ramadan. Superata Istanbul, proseguo verso oriente fino alla Cappadocia. Qui un turismo aggressivo sta cambiando i connotati di una regione di immensa importanza storica e ambientale. Da un lato migliorano le infrastrutture, dall’altro gli abitanti abbandonano i villaggi, ridotti a mete turistiche senza identità.