«L’arte è morta, e si vede»
Gli Esercizi di rianimazione di Andrea Cosentino. [Con 404: file not found abbiamo scelto e visto alcuni degli spettacoli di SienaFestival]
Gli Esercizi di rianimazione di Andrea Cosentino. [Con 404: file not found abbiamo scelto e visto alcuni degli spettacoli di SienaFestival]
Tutti colpevoli. Sei anni di reclusione per tutti gli imputati, interdizione dai pubblici uffici, nonché risarcimento dei danni in favore delle parti civili” per i reati di omicidio colposo, lesioni colpose e concorso in delitto colposo per essere venuti meno “ai doveri di valutazione del rischio connessi alla loro qualità e alla loro funzione e tesi alla previsione e alla prevenzione e ai doveri di informazione chiara, corretta, completa.
In una delle pagine del sito di Skylink Group, un articolo dal titolo “Non sparate, siamo i bravi ragazzi”, scritto da un giornalista del Canadian Business dipinge gli operatori di Skylink come gente dal cuore impavido, benefattori che nelle operazioni in Kosovo hanno “schivato le pallottole” e lanciato aiuti umanitari dagli aerei della compagnia già “nei giorni prima della fine del bombardamento NATO”. [qui la prima, la seconda e la terza parte]
Tra i numerosi momenti di conflitto che negli ultimi anni hanno attraversato il paese, colpito con sempre maggiore durezza dalla crisi economica, il movimento No-Tav della Valle di Susa si è distinto per la sua capacità di radicamento e per la capacità di ampliare la portata delle sue rivendicazioni dalla difesa del territorio (piano locale) alla messa in questione dei meccanismi di governance democratica.
Sono trascorsi trentacinque anni da quando Roberto Rossellini posizionò la macchina da presa nel cuore della città di Parigi, per documentare l’apertura del Centre National d’Art et de Culture Georges-Pompidou e i lavori del grande cantiere tra il quartiere del Marais e il Forum des Halles: il centro commerciale che sarebbe stato inaugurato nel 1979 da Jacques Chirac.
Ho aspettato qualche giorno per seguire dalla soglia l’evoluzione della discussione che ha preso piede in coda al prezioso post di Eve Blisset che abbiamo pubblicato martedì scorso. Ora mi sembra che la piega presa dagli commenti in calce al post sia tale da consentirmi di muovere una perplessità che necessita di uno spazio indipendente.
La riappropriazione dell’ex Colorificio toscano: un nuovo laboratorio per i beni comuni
Il filantropo Arbib è da tempo protagonista di iniziative portate avanti in collaborazioni con organizzazioni internazionali, non governative e istituzioni governative di vari paesi [qui la prima e seconda]
Quando a fare scuola è Dr. House e non Michel Foucault