L’estate degli spiriti bollenti

Alle porte di agosto, ci troviamo affacciati al balcone della spiaggia che darà ai nostri bollenti spiriti un po’ del refrigerio che meritano dopo un anno tanto intenso e soprattutto in vista di un mucchio di stagioni ancora più furiose.

 

Dodici mesi fa, il lavoro culturale consolidava la sua struttura redazionale ampliandone gli spalti e preparandosi ad accogliere nuovi compagni e compagne di viaggio per dedicarsi ad un orizzonte d’indagine sempre più ampio. Lo spirito che ci ha guidate e guidati è stato mosso dalla necessità ingorda di raccogliere, quanto più possibile, gli anfratti della contemporaneità che abitiamo e che ci vive, allo scopo di non sentirsi mai sazi e di non pensare mai di averne esaurito la lettura: masticare mondi per imparare a raccontarli, cercando di restituirgli la coralità che li caratterizza.

Al tempo delle narrazioni mute, in fuga, autoreferenziali – quando non addirittura autistiche – abbiamo cercato di rispondere con un tempo del frastuono, della furia; con un lavoro collettivo, d’equipe, grazie al quale abbiamo incontrato tutte quelle preziose soggettività dipanatesi e incontrate nello spazio della rete che si stanno impegnando, ognuna a modo suo ma sempre in relazione le une con le altre, a riqualificare il terreno culturale di questo paese. Assieme agli indispensabili collaboratori e alle indispensabili collaboratrici che in quest’anno hanno nutrito il nostro spazio web con l’inchiostro delle loro penne e i sali dei loro pensieri, la linfa che ha consentito a lavoro culturale di crescere tanto è stato proprio questo spazio mai abbandonato di continuo confronto, scontro, scambio e sempre più di collaborazione con tutte le realtà che, radicate ognuna nella propria terra, sono state capaci di incontrarsi nello spazio della rete: da 404: file not found, con cui ci sentiamo cugini e cugine, a Scrittori Precari, PrecarieMenti e La Furia Dei Cervelli con cui abbiamo cominciato a tessere riflessioni condivise sullo statuto del sapere e della nostra condizione di ricercatori e ricercatrici, lavoratori e lavoratrici della conoscenza. Da Il Quinto Stato, che ha restituito uno spazio di incontro reale al nostro “sentire” che siamo in tanti a non voler fuggire da questo paese ma a voler restare per cambiare, a Doppiozero e CentroTrame con cui abbiamo condiviso la passione indispensabile per l’approfondimento. Dal Teatro Valle Occupato, Nuovo Cinema Palazzo, La Balena, MACAO e tutti i teatri occupati in Italia, agli amici preziosi di [im]possible living con cui abbiamo imparato a raccogliere i germogli del futuro che ci spetta, nel presente degli spazi che torniamo ad abitare.

Tutta questa contaminazione, questa ricchezza di scambi, di sguardi e frequentazioni, ci ha consentito di riempire di impegno, energia e professionalità il lavoro di redazione che ci ha a sua volta permesso, nel corso di tutto l’anno trascorso, di produrre tanti approfondimenti, di elaborare tante riflessioni, di sviluppare tante analisi.
È stato il tempo di Sismografie, il focus sull’Aquila postsisma raccolto dalla casa editrice Effigi e trasformato in un libro che sta viaggiando proprio in questi giorni anche tra le crepe dolorose del terremoto emiliano; è stata la stagione di ASYLUM dove si sono intrecciati contributi preziosi di giovani ricercatori e ricercatrici che hanno raccontato la realtà dei richiedenti asilo in Italia; è stato l’intreccio sempre aperto di Reparto Agitati dedicato al tema della salute mentale e alle sue contraddizioni; è stata l’esplosione di Insurrezioni, spazio interamente dedicato alla raccolta delle voci delle arti in lotta; è stata la nascita dello spazio di ricerca dedicato alla scuola e i beni comuni; ed è stata la creazione di un approfondimento dedicato a Luciano Bianciardi, in collaborazione con il progetto bianciardi, grazie al quale abbiamo tracciato una prima genealogia del lavoro culturale di cui ci sentiamo figlie e figli.

Mentre lavoravamo all’architettura di questi piccoli ma fondamentali castelli in terra, ci siamo impegnati a raccogliere alcuni dei passaggi più importanti che questo paese ha affrontato in quest’anno: la vittoria referendaria del popolo dell’acqua, la tenacia sfrontatamente necessaria della lotta della Val di Susa contro la costruzione della Tav, la riforma del lavoro, la sentenza della Corte di Cassazione sui fatti della Diaz, gli echi del movimento di Plaza 15M e i riflessi di Occupy Wall Street. Senza mai dimenticare di leggere libri e di raccontarveli nella nostra Piccola Biblioteca delle Scienze Umane e di fotografare il mondo che ci ospita dedicandogli una finestra privilegiata che abbiamo chiamato 400ISO.

In quest’anno siamo cresciuti e cresciute tanto camminando sempre come funamboli sul filo della passione che ci ha consentito, nonostante le tesi, i dottorati, i lavori e le nostre vita, di trasformare il nostro desiderio di ascoltare, comprendere, sapere e raccontare in una realtà tangibile e che oggi più che mai siamo felici di poter condividere con voi, i nostri lettori e le nostre lettrici.

Prendiamo breve congedo per goderci una fetta dell’estate che ci spetta e per tornare a settembre con un sacco di sorprese…

In queste settimane, passate di qui ogni lunedì: potrete raccogliere delle piccole piazze che allestiremo appositamente per voi, in cui poter passeggiare tra le riflessioni e gli approfondimenti che hanno caratterizzato il nostro lavoro di quest’anno.

Ci rivediamo a settembre, vi aspettiamo pronti per ripartire…

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