INCONTROTESTO – La prima volta che ho letto Millimetri di Milo De Angelis

Gli organizzatori di INCONTROTESTO hanno chiesto agli ospiti delle due edizioni di scrivere, a partire dal nome del progetto, un breve contributo. Da una semplice suggestione stimolata dalla parola, a qualche riga su un incontro importante con un testo, letterario ma non solo. Oggi, Aldo Nove racconta la sua lettura di Millimetri di Milo de Angelis.

Aldo Nove

A quattordici anni non avevo capito nulla del mondo e ho trovato in un piccolo libro di poesie della gloriosa “Collana bianca” di Einaudi il libro che ho sentito più vero, più aderente al mondo e al suo mistero che mi fosse mai capitato tra le mani.

Erano poesie, strane. Ma così strane da porsi come assoluti. Un esercizio umano assoluto, scontrarmici. Più leggevo meno capivo, meno capivo più vivevo sulla mia pelle la grandezza della poesia: dire l’indicibile, ma non nelle infinite pantomime del mistico, ma proprio nel mistero della quotidianità, nell’ineffabilità esistenziale di tutto. Come diceva Paul Celan, “Poesia è una svolta del respiro”.

[INCONTROTESTO 2012  inizia oggi pomeriggio con la presentazione della rivista Atti Impuri. Ci saranno Aldo Nove, Sparajurij e Amaranta Sbardella. Dalle 17 presso la Sala Cinema della Facoltà di Lettere e Filosofia di Siena (via Roma 47).]

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